Altra buona notizia per la difesa dei marchi italiani rispetto all’invadenza e ai tentativi di frode che spesso provengono dall’estero; stavolta a spuntarla è stata il Consorzio per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC.
Ragione del contendere era la nascita di un marchio di una cantina bulgara (Domaine Boyar) che aveva chiesto di registrare il marchio Bolgare col quale contrassegnare i suoi vini, generando chiaramente una confusione rispetto al marchio italiano. La richiesta e l’inizio della battaglia risale al 2017 e nel 2020 gli eurodeputati Paolo De Castro e Simona Bonafè denunciarono ulteriormente l’accaduto.
L’Euipo, l’ufficio marchi europeo, prese in mano la questione che è stata poi risolta nei giorni scorsi con una sentenza che certifica come la somiglianza fra i due nomi provochi il rischio di confusione per il consumatore tra marchio italiano e marchio bulgaro, e dunque la richiesta di registrazione bulgara non possa esser accettata.
Indubbiamente una vittoria che non riguarda solo il caso specifico e il territorio di Bolgheri, ma tutto il made in Italy. “Finalmente – dicono i due europdeputati – è stata data risposta alle nostre preoccupazioni e a quelle dei produttori di una delle eccellenze del Made in Italy vitivinicolo più riconosciute e apprezzate a livello mondiale. Alla vigilia della presentazione del nuovo regolamento europeo sulle indicazioni geografiche, abbiamo la conferma di come il sistema di protezione europeo funzioni. Abbiamo stoppato infatti un chiaro tentativo di usurpazione commerciale da parte di un <marchio civetta> bulgaro che nulla ha a che fare con quelli che sono considerati tra i migliori vini al mondo”.
Soddisfatta del risultato ottenuto anche Albiera Antinori, presidente del consorzio di tutela. “Dopo cinque anni di battaglia legale siamo molto contenti come consorzio di questo risultato – sottolinea – Essere riusciti a difendere la denominazione Bolgheri dalla tentata registrazione da parte di una azienda bulgara di un marchio molto simile è un segnale importante per l’Italia. Soprattutto in questo momento che anche altre denominazioni italiane sono in difficoltà nella difesa del loro nome“.