Il turismo della birra? In costante crescita e sempre più legato all’offerta gastronomica locale ed ai prodotti del territorio.
L’universo brassicolo è in continua evoluzione in ogni suo aspetto: l’offerta di birre, ad esempio, è in costante aumento, grazie alla nascita di nuovi marchi che lanciano sul mercato anche dei prodotti innovativi, con i quali riescono a fidelizzare un numero crescente di appassionati della bevanda.
Basti pensare a quanto successo in Italia, dove, negli ultimi dieci anni, il numero dei birrifici attivi è triplicato, superando la quota record di 1085 realtà operative nel 2022. Uno sviluppo che, inoltre, ha fatto salire la domanda di materie prime 100% made in Italy, con il luppolo che, dallo zero di pochi anni fa, oggi ha raggiunto un milione di metri quadrati coltivati lungo la penisola.
Parallelamente, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, si sta sviluppando sempre più il turismo legato al mondo della birra che consente a diverse realtà produttive di veder crescere i propri profitti: in tal senso, un esempio è il celebre Forst di Merano che, anche grazie al suo ristorante, un aspetto non secondario come vedremo, attira turisti da tutta Italia e non solo.
Negli ultimi tre anni, infatti, quasi un viaggiatore su cinque ha visitato un birrificio o ha partecipato a un evento legato alla birra: questo quanto emerge dal Rapporto 2023 sul Turismo Enogastronomico Italiano, redatto da Roberta Garibaldi, autrice di numerosi studi e saggi riguardanti questo tema.
In particolare, si legge che il 21% dei turisti di sesso maschile ha visitato almeno uno stabilimento di produzione della birra, mentre tra la popolazione femminile la percentuale scende al 17%. Il desiderio di visitare uno di questi luoghi, inoltre, è più alto tra gli under 60, con picchi del 22% nella fascia d’età compresa tra i 45 e 54 anni e del 21% tra i 18-24 anni e i 35-44 anni.
Dal report emerge anche quali sono le esperienze che un turista si aspetta nel corso di una visita in un birrificio, in particolare, due intervistati su tre, considerano fondamentale l’abbinamento tra la birra prodotta dalla brewery e i piatti del luogo: lo afferma il 65% del campione, senza scostamenti tra la popolazione maschile e quella femminile.
“Si tratta di un’aspettativa certamente complessa da soddisfare per una molteplicità di ragioni” afferma l’autrice dello studio che aggiunge: “Questo interesse va però tenuto in considerazione. Sappiamo, ad esempio, che nel mondo del vino ci sono sempre più cantine attrezzate con locali che offrono degustazioni in abbinamento a prodotti del luogo, fino ad arrivare alla nascita di veri e propri ristoranti, taverne o agriturismi. Gli esempi di successo (n.d.r: come la sopracitata Forst) non mancano neppure all’interno del comparto brassicolo, e certamente possono fare da stimolo per innovare l’offerta anche in questa direzione”.
Un altro aspetto di grande importanza, è la possibilità di fare acquisti all’interno del birrificio: il 66% del campione maschile, e il 63% di quello femminile, vorrebbe infatti acquistare le birre dell’azienda a prezzi vantaggiosi, potendo disporre nel medesimo luogo di un’ampia scelta tra tutte le produzioni del birrificio.
Ci sono poi le esperienze attive, un trend in costante crescita nel mondo del turismo enogastronomico, e la birra non fa eccezione: il 56% degli intervistati vorrebbe avere la possibilità di vivere una giornata come mastro birraio per provare a produrre la birra; stessa percentuale per un’altra esperienza, ovvero trascorrere qualche ora all’aria aperta tra luppoleti e campi d’orzo per conoscere le fasi delle coltivazioni.
Ma la produzione di birra artigianale, per il turista, è sempre più legata anche ai frutti del territorio dove opera il birrificio. Di conseguenza, la metà del campione vorrebbe partecipare a un corso che illustri come raccogliere in modo corretto piante e frutti selvatici che vengono poi utilizzati come ingredienti per la produzione di birre al 100% locali.
Si delineano, inoltre, interessanti opportunità per i tour operator che si vogliono legare al mondo della birra: secondo lo studio, il 56% degli intervistati vorrebbe prendere parte a un viaggio organizzato alla scoperta dei birrifici, percentuale che sale al 60% nella fascia di età compresa tra i 45 e i 64 anni.
Da non trascurare, infine, l’aspetto legato al pernottamento e alle spa della birra: il 46% degli intervistati vorrebbe infatti pernottare in un hotel a tema birra dove sia presente, ad esempio, una macchina spillatrice in camera da letto (percentuale che sale al 58% nella fascia d’età 25-34 anni) e il 44% vorrebbe poter effettuare un trattamento salutistico con i prodotti brassicoli (50% tra i 25 e i 44 anni).
Uno studio, quello realizzato da Roberta Garibaldi, che offre un’altra interessante dimostrazione di come l’universo della birra, e di tutto quello che le ruota intorno, sia in costante evoluzione: uno sviluppo dovuto al crescente interesse per l’antica bevanda, la sua storia, le sue tradizioni e i suoi stili in ogni angolo del pianeta.