HomeCronacaInflazione, qui gli ultimi dati Istat: lo scenario è preoccupante

Inflazione, qui gli ultimi dati Istat: lo scenario è preoccupante

L’inflazione comincia a condizionare pesantemente gli acquisti degli italiani secondo gli ultimi dati pubblicati nei giorni scorsi dall’Istat. La scelta è tra qualità o quantità.

Il monitoraggio mensile dei consumi evidenzia come, in valore, l’acquisto di generi alimentari quest’estate sia cresciuto del 6%, mentre sia calato quasi del 4% in volume; e questo può voler dire solo una cosa: che i prezzi hanno subito un aumento un po’ per tutti i prodotti, come per altro ha notato chiunque faccia una spesa almeno una volta ogni tanto.

Una ricerca condotta parallelamente sempre dall’Istat sottolinea come, per risolvere questa problematica, alcune famiglie abbiano deciso di tagliare la spesa comprando meno cose o prodotti a minor valore, altri abbiano deciso di tagliare la qualità, e questo può esser un rischio soprattutto per i nostri prodotti agricoli che soffrono talvolta la concorrenza di prezzo di <prodotti civetta> di minor qualità provenienti da ogni angolo del globo.

Secondo gli addetti ai lavori la situazione è particolarmente grave perché l’acuirsi di questa crisi giunge proprio nella stagione in cui avviene la trasformazione di molti prodotti agricoli (pomodoro su tutti) e le aziende di trasformazione sono costrette a fare i conti con rincari che le obbligheranno ad alzare ulteriormente i prezzi dei prodotti.

spesa inflazione

“L’impatto dell’inflazione è stato evidente dal fatto che in controtendenza volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare nei primi sette mesi un balzo del +9,6% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio. Il risultato dei discount – sottolinea la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità”.

I dati estivi dei consumi in generale comunque sono stati positivi, probabilmente influenzati dal fatto che in estate e in ferie gli Italiani hanno liberato tutta la loro voglia di normalità, nel primo anno in cui le ferie giungono in un momento in cui ci si può verosimilmente ritenere fuori dalla pandemia, dunque la vera cartina tornasole della recessione sarà l’autunno.

Redazione ApeTime
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