In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione, è partita la campagna “In Cibo Civitas: le scuole per il clima”, iniziativa organizzata da Slow food, LVIA (associazione di cooperazione e solidarietà internazionale), insieme a diversi altri partner pubblici e privati.
La campagna punta a fare in modo che giovani studenti e studentesse tra gli 11 e 19 anni si sensibilizzino sui temi della sostenibilità nei sistemi agroalimentari, attraverso un lavoro da svolgere con la propria classe.
Si tratta di gettare le basi per andare verso comportamenti più consapevoli e favorire una partecipazione attiva alle scelte in questo campo; la campagna, dedicata alle scuole, è inserita nel progetto “In Cibo Civitas: Empowerment, Azioni, Territorio per una cittadinanza che nutre il futuro”.
Il percorso interessa le scuole secondarie di primo e secondo grado e parte da tredici azioni amiche del clima, su cui saranno forniti materiali di approfondimento. A partire da queste azioni positive, i ragazzi dovranno elaborare percorsi virtuosi teorici e pratici.
Aderendo al progetto, i docenti possono iscriversi a una piattaforma su cui si trovano materiali per approfondire le 13 buone pratiche; il concorso si concretizza poi nella produzione di un video racconto delle azioni che hanno pensato si potrebbero mettere in pratica, al fine di aumentare la sostenibilità in qualche settore agroalimentare.
Per Lvia associazione di cooperazione e solidarietà internazionale, è importante far assumere ai giovani un ruolo decisivo per raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile anche nell’alimentazione; il percorso fornirà ai ragazzi elementi e strumenti per muoversi nel complesso sistema dei modelli alimentari e poter così discernere tra quelli più o meno sostenibili.
“La leva più importante per il cambiamento è la spesa quotidiana», ha detto la direttrice di Slow Food Italia, Serena Milano. “Esserne consapevoli è un passaggio fondamentale. Per questo è cruciale coinvolgere le ragazze e i ragazzi. Perché domani potranno acquistare cibi che fanno male all’ambiente e alla salute, oppure scegliere alimenti veri, con un legame autentico con il territorio, la cultura, il sapere; promuovendo un’economia virtuosa, capace di generare benessere e bellezza, di preservare risorse essenziali come acqua, suolo, biodiversità”.