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Mixology, il tutti contro tutti non è più sostenibile

Parliamo di mixology. Da quasi 20 anni osservo, fotografo, riprendo e descrivo storie, tendenze e scenari in ambito drink e cocktail bar. So di che cosa parlo.

di Nicole Cavazzuti

Amo questo mondo. Ma diciamolo: la mixology in Italia è popolata da prime donne, lobby, arrivisti, sgarri, pettegolezzi e Instagram star che costruiscono (?!) il proprio successo solo sull’immagine. Una scena difficile, insomma, dove però incontri anche (tante) sorprendenti eccezioni: professionisti sinceri, appassionati, entusiasti, solidi a livello morale. Sono la risorsa del Paese.

Troppi gruppi, fazioni, rancori, alleanze e interessi influenzano le dinamiche del sistema a livello nazionale. Era un limite in tempi di vacche grasse. Ora, non possiamo più permetterci di farci la guerra tra noi. Anzi.
Bisognerà fare gruppo quando usciremo dall’emergenza Covid-19. Ed è essenziale iniziare subito a creare un movimento inclusivo e aperto. Senza temere di non essere abbastanza forti o numerosi.
Perché quando capiranno che questo tutti contro tutti non è più sostenibile, quelli che remavano contro un sistema di alleanza nazionale cercheranno di unirsi ai primi che avranno cambiato strategia.

Il problema è iniziare. Come sempre.

 

 

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Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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