Il Mojito è oggi uno dei cocktail più famosi al mondo, tornato in auge fra gli anni ’90 e il nuovo secolo dopo essere stato portato alla ribalta una prima volta, quasi cinquant’anni prima, da un grande scrittore.
Ma la paternità di questo cocktail sarebbe addirittura da attribuire al famoso corsaro sir Francis Drake, che nel Cinquecento realizzò le sue imprese al servizio della regina britannica Elisabetta I nella guerra contro gli spagnoli.
Insomma, la storia del Mojito è segnata da tante curiosità che sono diventate leggende. Ecco allora quelle che, forse più di tutte, hanno contribuito a rendere celebre quello che oggi è considerato il drink nazionale di Cuba.
3 curiosità sul Mojito
1. Il Mojito nacque a Cuba, probabilmente negli anni ’30 in un hotel dell’Avana, ma secondo la leggenda la ricetta avrebbe ripreso quella di una bevanda preparata quasi quattro secoli prima sulle navi di sir Francis Drake unendo rum (che, oltre a avere proprietà disinfettanti, era impiegato come bevanda “energetica” per la ciurma), lime (utilizzato come rimedio contro lo scorbuto in quanto ricco di vitamina C) e menta (che aromatizzava e aiutava la digestione). Questa “pozione” divenne popolare nei Caraibi e fu chiamata Draque, in onore al suo creatore.
2. Non è un mistero che a portare al successo il Mojito sia stato principalmente Ernest Hemingway: notissima è la sua frase “My mojito in La Bodeguita. My daiquiri in El Floridita“, scritta in una lettera autografa tuttora esposta ne La Bodeguita del Medio, locale frequentato dal grande scrittore americano durante il suo soggiorno all’Avana, dove nei primi anni ’50 scrisse il capolavoro “Il vecchio e il mare”. Meno nota, anzi piuttosto dibattuta, è l’origine del nome di questo cocktail: l’ipotesi più romantica la fa derivare da “mojo”, parola voodoo che significa “incantesimo” (quindi Mojito starebbe per “piccolo incantesimo). In base ad altre teorie, Mojito si riferirebbe al mojo, condimento tipico cubano a base di aglio e agrumi (che però poco o nulla avrebbe a che fare col drink), o alla parola spagnola mojadito, ovvero “inumidito“. In mancanza di documenti che certifichino l’una o l’altra versione, ognuno sceglie quella che più gradisce.
3. Divenuto un classico degli “happy hour” negli anni ’90, il Mojito è stato al centro di una delle grandi dispute che hanno diviso barman e appassionati di questo cocktail: il lime e la menta devono essere pestati oppure no? Dopo un periodo in cui sembrava prevalere la prima interpretazione, forse sulla scia del successo della Caipirinha (in cui il lime va effettivamente pestato), più recentemente un approccio più “filologico” da parte di molti bartender ha riportato in primo piano la versione non pestata, fedele alla ricetta originale. Recepita anche nella lista Iba, così come la riportiamo di seguito.
La ricetta del Mojito
Tecnica:
Build
Bicchiere:
Tumbler alto
Ingredienti:
45 ml rum bianco cubano
20 ml succo di lime fresco
6 foglie di menta
2 cucchiaini zucchero di canna bianco
Soda
Garnish:
Foglie di menta
Fettina di lime
Preparazione:
Mescolare le foglie di menta con lo zucchero e il succo di lime, aggiungere una spruzzata di soda e riempire il bicchiere di ghiaccio, quindi versare il rum e completare con un top di soda, infine mescolare delicatamente.
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