Nel momento in cui le montagne del Trentino sono prese d’assalto dagli sciatori e dal turismo di massa, Slow food comunica che la Val di Fiemme potrà ora fregiarsi di un nuovo presidio Slow food: l’ultimo nato del 2022 è il Lupino di Anterivo (legume tradizionalmente coltivato e prodotto attorno a questo piccolo centro situato circa 40 chilometri a sud di Bolzano).
La coltivazione di questa leguminosa rende innanzitutto più fertili i terreni: “Da queste parti, la pianta di lupini è stata storicamente molto utilizzata come fertilizzante naturale, perché in grado di arricchire un terreno povero di humus” dice Adam Givani, referente dei produttori che aderiscono al Presidio del lupino di Anterivo, riferendosi alla capacità che hanno le leguminose di fissare l’azoto atmosferico rendendolo utilizzabile nel suolo da tutte le piante. E questo è forse il principale motivo per cui si è tramandata la sua coltivazione, ma non l’unica, perché poi se ne facevano mille usi.
“A metà dell’Ottocento, qui la coltivazione del lupino era molto sviluppata – spiega Angelo Carrillo, referente Slow Food del Presidio – Ogni famiglia, in ogni orto, ne aveva qualche pianta. Anche perché quella pianta era considerata una sorta di toccasana, capace di risolvere i problemi di digestione del bestiame. E, tostando i semi di lupino e poi frantumandoli in polvere da immergere in acqua calda, ecco che si poteva ottenere una bevanda con cui sopperire alla carenza di caffè, un prodotto da ricchi che in pochi potevano permettersi, soprattutto da queste parti, oltre i mille metri di quota in Val di Fiemme”.
A partire dagli anni 50 poi, con l’industrializzazione e la diffusione del caffè, la coltivazione del lupino si è persa, ed era rimasta nelle mani di un paio di anziane signore fino all’inizio del nuovo millennio quando, grazie a un progetto europeo di sviluppo rurale, si è formata un’associazione di produttori di caffè di lupino la cui opera ha portato poi al raggiungimento del traguardo di Presidio Slow food.
I coltivatori sono oggi tornati ad aumentare, e i lupini raccolti vengono lavorati e valorizzati in particolare dai negozi e dai ristoranti del paese, contribuendo a dare un rinnovato sapore della tradizione a vari alimenti fra cui formaggi, birre, dolci e alcolici.