Robbie Williams, eroe della musica per i ragazzi degli anni ’90, si addentra nel mondo del vino, e non solo, con il marchio Rude Rise.
Williams fu leader dei Take That, gruppo mito di una generazione, ma tra luci e ombre (queste ultime legate principalmente alla sua vita personale) è continuato ad essere un mito musicale anche da solista per la generazione successiva e fino ai giorni nostri.
Buona parte delle vicende personali che hanno in parte oscurato negli anni la figura del cantante inglese, è proprio legata all’eccessivo consumo di alcool, come anche di droga, per le quali ha dovuto affrontare più volte percorsi di recupero. Ora però il problema sembra del tutto risolto; sono diversi anni che non tocca una bevanda alcolica, lui stesso dichiara, e si professa astemio.
Ma non solo, è di qualche anno fa la sua denuncia pubblica sulla gravità della situazione dell’abuso di alcol e anche di droga in Gran Bretagna, dove queste dipendenze, a sua detta, sembrano quasi essere un passaggio obbligato per i giovani.
Ma tornando all’operazione commerciale nel mondo del vino, il cantante ha depositato presso l’Ufficio per la proprietà intellettuale del Regno Unito la domanda di registrazione del marchio Rude Rise (nome che richiama il suo album del 2006 Rudebox) con il quale intende commercializzare un’ampia gamma di prodotti tra i quali principalmente vino, ma anche altri tipi di alcolici e liquori.
Il più amato dei Take That dunque si appresta a questa nuova avventura e sembra in questo modo seguire un po’ le orme di un suo ex compagno di musica Gary Barlow che già nel 2021 ha lanciato un marchio di vini di bio spagnoli (un bianco, un rosso e un rosato) in collaborazione con Benchmark Drinks, riscuotendo un grande successo e arrivando alla notevole cifra di mezzo milione di bottiglie vendute nel primo anno di attività.