Si è concluso nei giorni scorsi il Simei, Salone macchine per enologia e imbottigliamento, promosso da Valoritalia, organismo unico di accreditamento degli enti di certificazione su qualità, biologico e sostenibilità.
Quello che è emerso dalla manifestazione è che per il mondo vitivinicolo, il futuro va chiaramente verso una prospettiva di massima ricerca della sostenibilità.
Tutto questo nonostante la situazione attuale, che vede il grave innalzamento dei costi di produzione e delle materie prime renda il momento particolarmente difficile dal punto di vista commerciale.
I vini biologici e sostenibili, secondo i dati pubblicati da “Nomisma wine monitor” sono conosciuti dalla maggior parte dei consumatori con percentuali tra il 60 e l’80% (i dati riguardano Italia e Germania) ma acquistati da un numero di persone molto più basso, ma con percentuali in crescita (in Italia per esempio i vini biologici e sostenibili rappresentano meno del 2% del mercato).
«Siamo di fronte a una congiuntura complessa – ha spiegato al Sole 24 ore il responsabile agroalimentare di Nomisma, Denis Pantini – nella quale il commercio mondiale di vino rallenta, nei volumi più che nei fatturati che invece sono sostenuti dalla variabile prezzi. Ma se si guarda al mix di prodotto emergono le prime sorprese: a crescere in Italia sono i vini di fascia medio alta grazie alla fortissima ripresa del turismo e quindi del canale della ristorazione. Si stima che nel 2022 nel nostro Paese ci siano state 35 milioni di presenze straniere contro i 16 del 2021. In questo quadro i vini bio e sostenibili non hanno perso terreno».
E così sono tante negli ultimi anni le aziende che cercano di guadagnare credito attraverso varie forme di certificazione; per fare un esempio, uno degli standard più diffusi, “Equalitas” sta crescendo in maniera rilevantissima ed è passata da 9 aziende certificate nel 2017 alle 190 di oggi. Tutto questo fermento non passa osservato al legislatore: il capo dell’unità vino della Direzione generale Agricoltura della Commissione Europea, Mauro Poinelli nel corso della manifestazione ha infatti annunciato che entro la fine del 2023 arriverà una legge quadro Europea sulla sostenibilità del vino.