L’aspirante Barlady Veronica Lo Coco è la più giovane socia di ABS Professional
Tanti neo diplomati faticano a trovare la loro strada e a capire cosa desiderano davvero dal futuro, ma questo sicuramente non è il caso di questa giovane.
Veronica Lo Coco figlia d’arte si racconta ai microfoni di ApeTime. Un’aspirante barlady che ama il mondo della miscelazione.
Raccontaci di come ti sei avvicinata al mondo della miscelazione e della tua nuova carriera.
Inizio con ringraziare la redazione di ApeTime per avermi dato l’opportunità di questa intervista. Mi sono diplomata nel 2023 presso l’Istituto Pietro Piazza di Palermo che, grazie agli ottimi professori e al dirigente scolastico Vito Pecoraro, offre un eccellente e completo percorso formativo.
La mia carriera comincia più o meno quattro anni fa, quando ho iniziato a studiare per la prima volta il mondo della Mixology e del Beverage. Sono sempre stata affine alle attività legata alla sala, ma iniziando a studiare il bar, i distillati, la merceologia in generale e tutte le tecniche mi sono appassionata tantissimo a questo universo.
Ogni giorno cerco di affinare la mia tecnica e le mie conoscenze nella preparazione dei cocktail, il mio obbiettivo è arrivare a creare dei drink impeccabili.
Da due anni lavoro in Sardegna presso l’Eurovillage Hotel (4 stelle), come responsabile del bar, un lavoro che mi rende orgogliosa e mettendo anche alla prova le mie abilità.
Sappiamo che sei figlia d’arte, quanto ha influito tuo padre nella scelta del tuo futuro professionale?
Tantissimo. Mio papà fa il maître di sala, quindi fondamentalmente non c’entra niente col bar, anche se la sala, che è stato il mio trampolino di lancio. Un’esperienza di lavoro utile che ha sicuramente accresciuto il mio bagaglio professionale.
Mio papà mi ha sempre dissuaso dal seguire un percorso come il suo, perché i sacrifici sono molti, ma io sono caparbia e amo il mio lavoro. Ho fatto tesoro di tutto quelle belle cose che mio padre mi ha trasmesso: passione, eleganza e soprattutto umiltà e sacrificio.
Cosa pensi della figura femminile e quella maschile dietro il bancone? Qual è il segreto per essere un’ottima Barlady?
Ogni barman o barlady, secondo la mia esperienza, dev’esser motivato dalla passione e sicuramente deve armarsi di pazienza, non sempre il nostro lavoro è facile e il cliente anche quando ha torto, va trattato con il massimo rispetto.
Chiunque voglia intraprendere la strada del bartending “donna o uomo” che sia deve fare tanta formazione e sicuramente l’affiancamento con un professionista è utile per comprendere appieno tutti i segreti di questo lavoro.
Sei soddisfatta della tua scelta professionale e del percorso fatto? Quanto la scuola è stata importante per il tuo lavoro?
Sono molto soddisfatta di quello che ho raggiunto anche se ho ancora tanta strada da fare.
La scuola mi ha dato la possibilità di partecipare a diverse competition, dove sono stata notata da ABS Professional, quest’ultima mi ha dato la possibilità di far parte della loro associazione, grazie a loro sto partecipando a tanti progetti regionali, nazionali ed internazionali.
Cosa vuoi consigliare alla tua generazione che vuole intraprendere una professione nell’ambito dell’accoglienza e turismo?
Aggiornarsi sempre, essere sempre avanti a tutto ciò che comporta a lavorare in questo ambito. Io prima di iniziare la mia carriera ho fatto tantissimi corsi di aggiornamento che mi hanno aiutata a migliorare la mia tecnica e a scoprire cose di cui non sapevo l’esistenza.
Ci sono ingredienti che ami utilizzare più di altri nella miscelazione?
Sì. Il gin. Il gin a mio parere è il re dei distillati. Lo uso molto per sperimentare, oltre al distillato puro mi piacciono le varianti addizionate con frutta o spezie.
Hai un cocktail nel quale ti identifichi di più?
Non ne ho uno specifico, ma se dovessi scegliere ne prenderei uno che ha come base il Gin.
Per concludere la nostra chiacchierata, hai una ricetta inedita che vorresti condividere con i nostri lettori?
Come dicevo prima, io uso molto il gin nelle mie preparazioni. Ad esempio, un cocktail che ho creato per una gara di beneficenza alla quale ho partecipato due anni fa è appunto a base di gin, Midori e succo di lime.
Servito in una coppa Martini decorata con una crustas realizzata con del blue caraçao e zucchero di canna e infine come garnish una fetta di lime disidratato.