Si è svolto con successo nei giorni scorsi <Vini ad arte 2022> anteprima delle nuove produzioni vinicole Romagnole, organizzato dal <Consorzio vini di Romagna> in collaborazione con l’Enoteca regionale Emilia Romagna e il Museo Internazionale delle ceramiche di Faenza.
L’evento ha visto la presentazione dei vini della vendemmia 2021, che hanno confermato i caratteri espressi nel 2020, che per altro son quello più tipici degli ultimi anni, tutti condizionati, chi più chi meno, da scarsità d’acqua e venti caldi estivi.
Tutto questo lascia un segno pesante sulla vinificazione, regalando vini strutturati e intensi che hanno bisogno di tempo per maturare e rendere poi il meglio delle loro potenzialità.
Un mondo variegato, quello del vino in Romagna, fatto di piccole cantine familiari e grandi cooperative capaci però di mantenere uno stretto legame con la tradizione gastronomica locale, ma anche cooperare con innovazione e ricerca accademica per crescere e migliorare.
Nell’occasione il Consorzio ha esposto i dati che indicano fra l’altro come la produzione di Sangiovese sia in lento ma costante calo dal 2019 (spiegato da congiunture economiche e climatiche), mentre vada meglio l’Albana che nel 2021 ha ricominciato a crescere dopo una piccola flessione nel 2020.
Interessante e dettagliato lo studio presentato dell’agronomo Francesco Borghini che ha spiegato l’importanza della creazione delle sotto-zone di produzione sulla base delle differenze di terreni legate alle caratteristiche geologiche nel terreno, ben distinguibili muovendosi dalla via Emilia verso la collina, e che in sostanza ripercorrono le fasi di costituzione ed emersione del mare dell’Appennino romagnolo.
Le giornate della manifestazione sono trascorse veloci tra degustazioni presentazioni e approfondimenti.
“Formula che vince non si cambia – ha commentato Ruenza Santandrea, Presidente del Consorzio – I giornalisti, provenienti da Norvegia, Danimarca, US, Svezia, Svizzera, Austria, UK, Olanda, Germania, Canada e Polonia hanno apprezzato il format che contempla degustazioni, seminari, abbinamenti cibo-vino e visite culturali. Vini ad Arte è stato inoltre l’occasione per presentare ufficialmente le 4 nuove sottozone che vanno ad aggiungersi alle 12 già esistenti. Speriamo che quanto vissuto dai nostri ospiti in questi giorni possa aiutarli a comunicare meglio all’estero i nostri prodotti unici.”