Uno dei vini più famosi e rinomati d’Italia, celebrato e apprezzato nel mondo: l’Amarone della Valpolicella, zona vitivinicola a nord di Verona, è un vino elegante e potente, con uno speciale metodo di produzione.
L’Amarone è infatti uno dei pochi vini appassiti secchi, non dolci in Italia (un altro, che però è meno famoso, è lo Sforzato di Valtellina).
Un vino appassito secco
L’Appassimento porta ad una maggiore concentrazione del succo all’interno delle bacche, che conferisce poi al vino più corpo e struttura. L’acqua evapora dai grappoli lasciando gli zuccheri e gli aromi intatti. La conseguenza di questo processo è la perdita di peso del grappolo del 40% del volume totale. Per questo per produrre l’amarone servono più uve rispetto agli altri vini.
I grappoli di uva, selezionati e raccolti a mano, riposano in “fruttai” per 100/120 giorni: in questo periodo si concentrano le preziose sostanze degli acini, come zuccheri e polifenoli.
L’uva appassita viene vinificata d’inverno, la fermentazione lenta prima e il lungo invecchiamento portano ad ottenere un vino dal sapore ricco e complesso, con alta gradazione alcolica, dai 15 gradi in su.
Come abbinare l’Amarone
L’Amarone si abbina ottimamente a secondi piatti di carne, formaggi stagionati, ma può anche essere degustato da solo come vino da meditazione. È un vino che si presta a momenti di contemplazione e degustazione.
Radici antiche
L’appassimento delle uve, che viene utilizzato per produrre Amarone, ha radici antiche. Questa tecnica era praticata nell’antica Roma, quando il vino veniva diluito con l’acqua, e il termine “recioto”, il vino appassito dolce della Valpolicella, deriverebbe dal latino “racemus,” che significa “grappolo d’uva.”
Il costo dell’Amarone
Il costo di una bottiglia di Amarone può variare in base al produttore e all’invecchiamento del vino. Le bottiglie di Amarone di base, che sono generalmente meno invecchiate, possono essere acquistate a prezzi compresi tra i 20 e i 50 euro. Ci sono poi bottiglie di Amarone che possono costare tra i 50 e i 100 euro, e altre, di Amarone riserva, di annate eccezionali e invecchiate più a lungo, che possono superare i 100 e 200 euro.
Le uve
l’Amarone è un vino a denominazione controllata, che segue un disciplinare ben preciso.
Come negli altri vini della Valpolicella (Ripasso, Recioto, Valpolicella, Valpolicella superiore) vengono usati tre tipi di uva: Corvina (dal nome scuro degli acini maturi), Corvinone, e Rondinella. Poi ci sono altri vitigni,ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona, che possono essere utilizzati (fino a un massimo del 25%), uno di questi è Molinara (un tempo vite obbligatoria dell’amarone, ora facoltativa),
La zona di produzione
La zona di produzione della denominazione di origine controllata e garantita “Amarone della Valpolicella” è nel veneto, a nord di Verona, e comprende in tutto o in parte i territori dei Comuni di: Marano, Fumane, Negrar, S. Ambrogio, S. Pietro in Cariano, Dolcè, Verona, S. Martino Buon Albergo, Lavagno, Mezzane, Tregnago, Illasi, Colognola ai Colli, Cazzano di Tramigna, Grezzana, Pescantina, Cerro Veronese, S. Mauro di Saline e Montecchia di Crosara.
Un festival dedicato all’Amarone
A Negrar, uno dei comuni di Valpolicella, viene organizzato un festival annuale dell’Amarone chiamato “Festa dell’Amarone,” che celebra questo vino unico.
Il nome dell’Amarone
La leggenda vuole che l’Amarone abbia avuto origine da una botte di Recioto, il passito dolce della Valpolicella, lasciata fermentare a lungo con la conseguente trasformazione degli zuccheri in alcol, perdita della classica dolcezza e l’ottenimento di un vino secco, “amaro” e decisamente alcolico.
Il cantiniere protagonista di questa dimenticanza si chiamava Adelino Lucchese, il quale, assaggiando il nuovo vino, esclamò: “questo non è amaro, è amaron!”. Da qui, il nome Amarone.
Foto principale: il vigneto di Campolongo di Torbe dell’Azienda vitivinicola Masi