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3 cocktail con il poitin, antenato irlandese del whisky: occhio all’alcol…

Sai che cos’è il poitin, di cui il 18 novembre si celebra la giornata internazionale? No? Allora è il momento di approfondire la conoscenza di questo distillato irlandese, considerato un antenato del whisky e ancora utilizzato oggi in miscelazione.

Chiamato anche (in inglese) poteen, il poitin (si pronuncia “pot-cheen” e deriva dalla parola gaelica pota che significa “piccola pentola“, in riferimento ai piccoli alambicchi usati nella produzione domestica) è un’acquavite ottenuta da grano, malto d’orzo o patate con una gradazione alcolica altissima, che va tradizionalmente dai 60% ai 95% vol.

La sua storia è antichissima: la prima traccia documentata risale all’anno 584 ed è relativa alla produzione di questo distillato da parte di un monaco irlandese. Per secoli, infatti, il poitin (basato su ingredienti poveri) è stato prodotto nei monasteri delle zone rurali dell’Irlanda. Nel 1661 fu messo al bando dal governo britannico a causa degli effetti dovuti all’elevato tenore alcolico, anche se molti piccoli distillatori continuarono a realizzarlo clandestinamente; solo nel 1989 ne fu nuovamente consentita la produzione, ma solo per l’esportazione al di fuori dell’Irlanda, mentre nel 1997 la repubblica irlandese rese definitivamente legale il poitin dopo oltre 300 anni.

Oggi sono diverse le distillerie che producono varie referenze di poitin, anche aromatizzate, in alcuni casi con gradazioni più “sostenibili” che partono dai 40% (in base alla legge attuale, la gradazione non può superare i 94,7%). Per quanto la sua diffusione sia ancora limitata, questo distillato (riconosciuto dall’Unione europea come Identificazione Geografica) è acquistabile anche in Italia ed è utilizzato da alcuni bartender nella preparazione di cocktail.

Così, in occasione dell’International Poitin Day, vi proponiamo 3 ricette di drink a base di poitin. Con un’avvertenza: se volete ispirarvi a questi drink per realizzare delle vostre versioni originali, usate una certa cautela, si tratta pur sempre di uno spirit che può arrivare a oltre 90 gradi alcolici. Anche se le ricette qui proposte prevedono un poitin “moderato” da “soli” 44,5 gradi.

3 ricette di cocktail con poitin (da Difford’s Guide)

Miss Moonshine di Louis Lebaillif

Tecnica:
Stir and Strain

Bicchiere:
Coppa

Ingredienti:
50 ml poitin Ban The Echlinville Distillery (poitin di patate, 44,5% vol.)
10 ml liquore di genziana
20 ml Lillet Blanc (o altro vino aromatizzato bianco)
10 ml liquore Fiorente Elderflower
10 ml sciroppo di zucchero “rich” (2 parti di zucchero, 1 di acqua) infuso al rosmarino
2 dash Angostura Orange Bitters

Garnish:
Rametto di rosmarino

Tara Cocktail (adattamento di un drink creato originariamente da Tommy Cummins)

Tecnica:
Shake and Strain

Bicchiere:
Coppa

Ingredienti:
45 ml poitin Ban The Echlinville Distillery
15 ml Falernum
15 ml succo di lime fresco
3 dash bitter Bob’s Abbotts

Garnish:
Zest di lime

Donegal Donkey di Stephen Curtin

Tecnica:
Stir

Bicchiere:
Copper o tazza mug di rame

Ingredienti:
60 ml poitin Ban The Echlinville Distillery
15 ml succo di lime fresco
10 ml sciroppo di zucchero “rich” (2 parti di zucchero, 1 di acqua)
90 ml ginger beer

Garnish:
Foglie di menta

Preparazione:
Versare nella tazza o nel bicchiere di rame poitin, succo di lime e sciroppo di zucchero e mescolare; riempire il bicchiere con ghiaccio in cubetti fino a due terzi, quindi completare con un top di ginger beer e una corona di ghiaccio tritato a cingere la guarnitura.

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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