Livorno si prepara a salutare l’estate con la festa che celebra una delle sue più caratteristiche, tipiche e distintive realtà gastronomiche: il cacciucco.
Caciucco Pride, la manifestazione che si terrà in città dall’1 al 3 settembre, ruoterà attorno al <Cacciucco village> situato in Piazza Grande dove si svolgeranno la maggior parte degli eventi e degli incontri; i veri protagonisti però saranno inevitabilmente i ristoranti: sono una dozzina quelli che hanno aderito alla certificazione 5C che in pratica, con la regia della Pro loco della città, ha stabilito una sorta di disciplinare per la preparazione del vero cacciucco tradizionale; il marchio collettivo della certificazione chiamata appunto 5C (dalle cinque c presenti nel nome del cacciucco) è stato depositato alla Camera di commercio.
Ma se il cuore della manifestazione sarà in Piazza Grande, tante altre zone della città vedranno eventi e stand compreso ovviamente il lungomare e piazza Modigliani.
Curiosa la storia del cacciucco alla livornese che nasce a metà del 1600 da un giovane si può dire “immigrato” turco, di Smirne, con la passione della cucina il quale, sbarcato a Livorno, per guadagnarsi da vivere iniziò a fare questo piatto semplice fatto di pesci piccoli (e perciò poco costosi e poveri) sulla base degli insegnamenti della madre cuoca. Il piatto prese subito piede e acquisì anche il nome derivato dalle parola con la quale il ragazzo si rivolgeva ai pescatori per chiedergli dei pesci che fossero realmente piccoli, e che suonava come “Kuchuk”, all’incirca.
Da lì il Cacciucco iniziò a radicarsi nella cultura gastronomica Livornese fino ad essere riconosciuto dall’Artusi nella cucina italiana nel 1891.
“I tre giorni della manifestazione – ha detto la presidente Pro Loco Livorno Ombretta Bachini – saranno legati ciascuno a una particolare tematica: nel primo l’attenzione verterà sulla questione della sostenibilità ambientale, nel secondo sull’enogastronomia ed il terzo, infine, sarà dedicato alla comunità ebraica”.