HomeBirraDall’antichità ai giorni nostri: curiosità e aneddoti sulla birra

Dall’antichità ai giorni nostri: curiosità e aneddoti sulla birra

I prodotti brassicoli, come noto, sono fra le bevande più consumate e amate al mondo: il motivo principale è il profilo aromatico che cambia in base alle differenti tipologie pensate per soddisfare il gusto di ciascuno di noi. Proprio per questo motivo, esistono oltre 400 tipi diversi di birra, ma questa è solo una delle tante curiosità al riguardo: eccone alcune che probabilmente non conoscevate!

Tra i primissimi ritrovamenti di fonti scritte, vi sono dei simboli legati alla birra! Si ipotizza infatti che, tra le necessità d’inventare la scrittura, vi sia stata quella di tenere traccia delle quantità di birra prodotte, vendute e consumate:secondo alcuni storici, anche l’aratro potrebbe essere stato inventato per agevolare la produzione della bevanda.

La ricetta della birra più antica di cui siamo a conoscenza (chiamata sikaru)  è riportata nel testo di una poesia sumera scritta 3.900 anni fa e indirizzata a Ninkasi, la divinità patrona della produzione della bevanda. Fra gli ingredienti erano indicati farina d’orzo, datteri e coriandolo: ne risultava una birra molto aromatica alla quale si accompagnavano dei pezzi di pane.

Nell’antichità, oltre che una bevanda da produrre in onore delle divinità, era considerata un vero e proprio bene di prima necessità al punto che gli operai impiegati nella costruzione delle piramidi d’Egitto (dove già esisteva l’idea di stile brassicolo) venivano pagati in birra: ogni lavoratore ne guadagnava 4 litri al giorno!

Per il popolo babilonese, non era una semplice bevanda, bensì un diritto sancito dal Codice di Hammurabi, una delle più antiche raccolte di leggi scritte: vi era infatti riportato che ogni cittadino aveva diritto a una razione quotidiana di almeno due litri.  Per i birrai sorpresi ad annacquarla, invece, vigeva la pena capitale: venivano condannati a bere fino alla morte per annegamento.

’birra antichità

La birra e i birrai hanno un santo patrono, Sant’Arnoldo (o Arnolfo) di Metz, vescovo della cittadina fiamminga di Soissons nell’XI secolo. Egli osservò che i bevitori di birra erano più resistenti alle diffusissime epidemie dell’epoca ed infatti salvò molti membri della comunità convincendoli a bere bevande brassate al posto dell’acqua che costituiva un pericoloso vettore per il colera.

Durante il Medioevo, infatti, gustare una birra era più sicuro che bere acqua dato che, all’epoca, non si sapeva che per eliminare i batteri bastava bollirla: per questo motivo, per decenni, è stata preferita in quanto considerata più salubre, ignorando il fatto che a renderla tale era il processo di birrificazione col quale si porta più volte l’acqua ad ebollizione.

La bevanda idrata la pelle: pur essendo gassata, fermentata e ottenuta da luppolo e cereali, la birra è composta principalmente da acqua, precisamente per il 90%. Per questo motivo, è stato dimostrato che berla aiuta ad avere una pelle liscia e idratata.

La paura del boccale vuoto: tutti abbiamo quel tipo di amico che si agita a ritrovarsi col boccale della birra vuoto e sente la necessità di dover ordinare un altro giro. A questo comportamento è stato dato un nome ed è stato riconosciuto come una vera e propria fobia: la cenosillicaphobia!

Bere dallo ‘yard of ale’, ovvero un tubo di vetro lungo un metro con un bulbo all’estremità, è una tradizionale cerimonia inglese. Contiene 1,14 litri circa di birra: nel 1975, tale Peter Dowdeswell ha fatto registrare il record del ‘Guinness dei primati’ riuscendo a berlo in soli cinque secondi!

La birra più costosa al mondo è una rara bionda belga, la Vieille Bon Secours prodotta dal birrificio Caulier in soli quattro bottiglioni da 12 litri: tre sono stati venduti per 780 dollari l’uno nel 2009, mentre l’ultimo è ancora custodito dal ristorante ‘Belgo Holborn’ situato vicino a Londra. Chi l’ha provata, secondo le fonti, però non è rimasto entusiasta: ha infatti parlato di uno strano aroma nel quale spiccano note di caramello, caffè, liquirizia e anice.

la birra più costosa al mondo, Vieille Bon Secours

In Germania esistono condutture ad hoc dove far passare la birra: succede a Gelsenkirchen dove i bar nei dintorni del modernissimo stadio dello Schalke 04, la squadra più importante della città, sono collegati a una grande cisterna da 5 km di tubi attraverso i quali passa la bevanda: un vero e proprio ‘birradotto’.

Anche a Bruges, in Belgio, esiste un’analoga tubatura sotterranea: inaugurata nel 2016 e lunga 3 km, attraversa la città e trasporta 1.500 litri di birra ogni ora dal birrificio della De Halve Maan (che ha coperto tutte le spese di costruzione) fino alla fabbrica d’imbottigliamento.

La birra più alcolica del mondo è in produzione dal 2012: a lanciarla sul mercato è stato il birrificio scozzese Brewmeister. Si chiama ‘Snake venom’ (serpente velenoso) ed ha addirittura 67,5 gradi:  questa gradazione così elevata è frutto della combinazione di diversi lieviti di birra e di champagne uniti a cioccolato e torba affumicata.

Il Beerpong è uno dei giochi alcolici più conosciuti in tutto il mondo: solitamente viene giocato a squadre e lo scopo è quello di buttare una pallina nel bicchiere di birra degli avversari. Se ci si riesce, la squadra avversaria deve bere il bicchiere: ovviamente in un unico sorso.

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