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BaròGin: dalle Langhe il Gin al Barolo. Ricetta drink con Mint Garden Milano

Se (ancora) non conosci BaròGin, prendi nota. Uscito da poco sul mercato con un lotto di appena 2mila bottiglie -per iniziare-, è il primo e unico gin al Barolo. Ed è davvero speciale. Per gusto, colore, storia.

BaroGin Nuovissimo, originale, bilanciato e versatile, BaròGin è un Distilled a base di ginepro alpino delle valli cuneesi, coriandolo, cardamomo e qualche botanica segreta. Post distillazione, al gin viene aggiunto il Barolo che dà note di pepe e vaniglia, oltre a donare un colore scuro allo spirit, con riflessi aranciati.

BaroGin “Abbiamo distillato le botaniche singolarmente, e solo dopo aggiunto il Barolo non distillato. Questo, dopo vari tentativi. Così facendo, siamo riusciti a toglierne i difetti, come l’amaro provocato dal tannino”, spiega Stefano Marengo, papà di BaròGin e fondatore di Langa Spirit, azienda titolare del gin.

BaroGin “BaròGin è frutto della mia passione per la distillazione, del mio legame con il territorio e dei miei studi sulla nascita del gin italiano. Non ho inventato nulla, l’ho solo rivisitato. Da più fonti locali risalenti al 1550, infatti, risulta che a quei tempi nella nostra zona si produceva già un gin con vino e ginepro“, chiarisce Stefano Marengo. Che poi aggiunge: “La particolarità del mio BaròGin è che, in quanto prodotto vivo come il Barolo, avrà una produzione diversa ogni anno“.

barogin Produzione
BaròGin è distillato in alambicco in rame discontinuo del 1700 alimentato con fuoco a legna. Prodotto da Bordiga per Langa Spirit artigianalmente in piccoli lotti, non contiene aromi artificiali, coloranti o oli essenziali e viene leggermente filtrato.

barogin Sostenibilità
Tutto il progetto BaròGin è rispettoso della natura: il vetro della bottiglia è riciclato, il tappo è in sughero, e non è stata utilizzata plastica neanche negli imballi.

Uso in miscelazione
Il Gin Tonic è scontato, ma doveroso. E magari con una scorza d’arancia. Versatile, è perfetto per Fizzy Drink con una nota amaricante e un po’ di vermouth (vedi il video). Non ultimo, è molto interessante anche nel Negroni.

Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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