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Gin Day 2023, scopri news e trend: dagli agrumi allo sterco di elefante

Prima giornata a Milano, domenica 10 settembre, per l’11ma edizione di theGinDay, la più importante rassegna italiana dedicata al gin.

Sempre due le giornate (10 e 11 settembre, qui il programma degli eventi), sempre al Superstudio Più di via Tortona, anche se il numero di espositori è visibilmente inferiore rispetto allo scorso anno.

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Un dato indicativo del percorso intrapreso dalla manifestazione da qualche anno a questa parte: se da un lato spicca l’assenza dei grandi distributori e dei loro marchi noti e stranoti, dall’altro theGinDay si caratterizza sempre di più come l’occasione per scoprire produttori di piccole e medie dimensioni, in particolar modo italiani (ma non solo) che hanno la possibilità di farsi conoscere da appassionati e operatori proprio grazie al “palcoscenico” milanese. Con distillati, a volte, davvero particolari.

E infatti, fra gli stand, le novità interessanti non mancano. Comprese alcune “chicche” che si distinguono per originalità e che, proprio per questo, abbiamo selezionato fra i prodotti più interessanti presenti a theGinDay 2023.

Il gin fatto con lo sterco di elefante

Proprio così. Indlovu, prodotto in piccole quantità dalla distilleria sudafricana Ibhu, è un gin che vale la pena raccontare. Ma soprattutto assaggiare. E’ realizzato accostando al ginepro le botaniche ottenute dallo sterco di elefante, lavato, sanificato ed essiccato. Il che, oltre ad attrarre una certa curiosità, dà origine a un gin decisamente piacevole, dal gusto morbido, che si apprezza anche in purezza come digestivo. Con la particolarità, tra l’altro, che ogni lotto di produzione presenta necessariamente delle lievi differenze dagli altri: tutto dipende da cosa ha mangiato l’elefante dal cui sterco sono state ottenute le botaniche… Importato dalla torinese Rivoldrink, è venduto attorno ai 38 euro a bottiglia. E il 15% dei ricavi viene donato a Herd, trust che si occupa della protezione degli elefanti del Sudafrica.

Sempre allo stand di Rivoldrink ha attratto la nostra attenzione Vermuiz, gin portoghese che prende il nome dal conte Vermuiz Forjaz, che nell’11mo secolo fece costruire il castello di Vermoim per difendere il villaggio di Famalicao dagli attacchi dei normanni. L’originalità, in questo caso, più che nel prodotto (un buon dry gin dalle note leggermente agrumate) sta nella bottiglia dalla forma “ergonomica”, che favorisce l’impugnatura dal basso al momento della somministrazione. Uno dei tanti esempi di come, nel mercato dei distillati, l’originalità e l’eleganza del recipiente siano elementi ormai imprescindibili, quasi quanto la qualità del prodotto.

Poli Marconi 44

A pochi giorni dalla presentazione ufficiale, la distilleria veneta ha portato a theGinDay la sua terza referenza di gin che affianca i noti Marconi 46 (dry) e Marconi 42 (mediterraneo). Marconi 44 è un gin agrumato ottenuto da bacche di ginepro, scorze di pompelmo rosa, limone, arancia amara, arancia dolce, semi di cardamomo e coriandolo. Un distillato di facile bevuta e particolarmente indicato nella stagione estiva, per un Gin Tonic fresco e aromatico.

Silvio Carta Grifu Orange Gin

Anche l’azienda sarda ha ampliato da qualche mese la sua ben nota linea di gin con con una nuova referenza agrumata, dal gusto deciso ma addolcito dalle note delle arance di Sardegna. Grifu Orange si rivela molto piacevole, anche in questo caso, in un Gin Tonic fresco, dissetante, dal gusto morbido ma al tempo stesso corposo.

Cocktail ovunque senza bancone

Fra le attrezzature per il settore, merita una segnalazione Mixology Cart della milanese Simystyle, una postazione mobile per bartender che consente a ristoranti e hotel di allargare la propria offerta proponendo una serie di cocktail realizzati sul momento, pur non disponendo di un bancone bar. E, ai cocktail bar, di incrementare la produttività allestendo una o più postazioni esterne nel dehors.

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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