Seconda tappa consecutiva nelle Americhe per il viaggio alla scoperta del panorama brassicolo mondiale: dopo essere stato in Guyana, il tour infatti risale la costa atlantica del continente e approda in Honduras.
Un piccolo Paese centro americano nel quale sono presenti sia un birrificio di medie dimensioni che un microbirrificio artigianale e la produzione di una birra tradizionale.
Qui l’antica bevanda, senza dubbio, è molto apprezzata: nell’ ultimo decennio i consumi sono cresciuti, mediamente, del 25% annuo. Un altro dato che dimostra questo aspetto è che, durante le vacanze natalizie e capodanno 2019, secondo le fonti, nel Paese, che conta meno di dieci milioni di abitanti, sono state consumate più di 60 milioni di bottiglie di birra da 33 cl.
Bisogna però sottolineare come su questi dati, esattamente come avviene in Guyana, incida il fatto che l’Honduras richiama numerosi turisti da tutto il mondo, in modo particolare dagli Stati Uniti, attratti dalla natura incontaminata delle aree montuose, dai siti archeologici e dalle spiagge affacciate sui due Oceani.
Proprio in una città situata sulla costa Atlantica, La Ceiba, sorge l’unico birrificio autoctono che esporta le proprie birre all’ estero: la ‘Cerveceria Honduregna’ fondata nel 1915 da un gruppo di imprenditori locali e discendenti di coloni spagnoli (l’Honduras è stata una colonia della Spagna fino al 1821).
La produzione brassicola di questa azienda, si basa soprattutto sugli stili americani: motivo per cui la birra più rinomata della casa, la Cerveza Imperial, è una pale lager realizzata secondo i canoni seguiti negli Stati Uniti. Con una gradazione alcolica del 5%, si presenta di un intenso giallo dorato con una schiuma compatta ed un profilo aromatico che esalta le note dei malto utilizzato.
IL MICROBIRRIFICIO ARTIGIANALE SOL DE COPAN
Come dicevamo in precedenza, in Honduras, a partire dal 2017, esiste anche un microbirrificio artigianale, il ‘Sol de Copan’ (‘Sole di Copan’) che prende il nome dall’ omonimo sito archeologico maya (che contiene alcune delle opere di scultura più famose ed importanti di questa civiltà) vicino al quale è ubicato.
La particolarità della casa, senza dubbio, è quella di seguire, per tutta la propria produzione, le regole prescritte dal ‘Reinheitsgebot’, ovvero la ‘Legge della purezza’ della birra emanata in Baviera il 23 aprile 1516: questa obbligava i mastri birrai ad utilizzare solo acqua, orzo e luppolo per la produzione della bevanda. Per questo motivo le birre della casa sono realizzate senza l’aggiunta, oltreché ovviamente dei conservanti, di altri elementi quali, ad esempio, la frutta, il caffè o il cioccolato come spesso avviene soprattutto nella produzione brassicola dei Paesi latinoamericani.
Passiamo quindi alla birra tradizionale honduregna che è anche la bevanda più importante del Mesoamerica, ovvero quel vasto territorio che comprende la parte meridionale del Messico e che si estende verso sud fino al Costarica e alla parte occidentale di Panama.
Si tratta del pulque, un fermentato ricavato dall’ Agave salmiana, una pianta grassa tipica di questo territorio. Il suo nome originario era “uctli”, mentre gli Aztechi lo chiamavano “iztacoctli”, ovvero “vino bianco”, per via del colore del succo dal quale si ricava la bevanda.