Oggi Paolo Mantovani ci parla del Domaine de la Cure Gamay 2020 fr GAMINE. Un vino con un etichetta particolare e un colore invogliante.
Questo Gamine con la bella etichetta è realizzato in puro Gamay. L’etichetta è stata disegnata dall’illustratrice francese Laurence Chéné, che ha proprio questa linea bellissima e pazza.
Il vino viene fatto fermentare con il classico metodo Beaujolais macerazione carbonica senza aggiunta di zolfo su serbatoi di acciaio e stoccaggio avvenuto anche in vasca dopo alcuni mesi, quindi è probabilmente un Beaujolais Nouveau. Naturalmente non filtrato e infine imbottigliato senza solforosa.
Nel bicchiere è un liquido leggero e torbido che ricorda di più un succo di mirtillo rosso con eco-sensazioni. Il profumo è chiaramente più leggero del Beaujolais in generale, ma in realtà ha un po’ della stessa campagna contadina, ribes, un po’ di banane verdi, succo di mirtillo rosso, fragole in una forma leggera, fine e delicata. Il vino sembra avere una grande succosità… e davvero molta succosità.
In bocca è un vero bandito acido… ma con una leggera succosità, gentilezza e persino frutta. È un’anguilla snella, piccola, magra e impiombata, ma c’è succo e mineralità. Ci sono i lamponi, le prugne luminose e le fragole acerbe.
Valutazione personale🌕🌕🌕🌘