Altra musica il 2022 rispetto al 2021 per l’Italia del vino; purtroppo il grande exploit del post-covid non è stato confermato negli ultimi mesi, a causa della situazione pesantemente condizionata dalla guerra, ma anche dal ritorno dei lockdown in Cina.
Frenano dunque le esportazioni dei vini italiani, e frenano più di quanto non facciano i competitors europei e mondiali, segni negativi in particolare in mercati molto importanti come Usa Canada Cina e Giappone (anche se spesso più che cali sono minori crescite). La fonte è l’elaborazione dei dati doganali dopo la chiusura del primo trimestre 2022.
“Un risultato che sconta un pesante segno negativo in Asia (-15,9%, contro una media generale a -5,6% e la Francia a -0,6%) e una performance sottotono in Nord America (+6,9%), in considerazione dei risultati dei competitor (+11,9% della Francia e +10% da mondo) e del regime di lockdown nel pari periodo 2021”, spiega una nota di Unione Italiana Vini.
L’unico dato chiaramente positivo viene dal Canada dove si segna un netto più 23% e la richiesta di vini italiani è 3 volte la richiesta generale di vini esteri, e ciò consente all’Italia di diventare maggior esportatore superando gli Stati Uniti e la Francia.
Negativi invece gli indici negli Stati Uniti dove guadagnano terreno solo i vini con le bollicine, mentre calano tutti quelli fermi (ove invece guadagnano terreno in particolare i vini neozelandesi).
Segni meno anche in Giappone (ove invece guadagna terreno la Francia) mentre è negativo per tutti l’export verso la Cina a causa della recrudescenza Covid.
Unione Italiana vini sottolinea che sarebbe massimamente importante in questo momento storico di crisi, la promozione dei vini italiani sui mercati esteri, ma purtroppo non sarà così a causa del taglio (di due terzi) dei fondi nazionali destinati alla promozione nei paesi extra UE.
Il budget dovrebbe tornare a regime dal 2023, ma a quel punto potrebbe essersi perso tropo terreno rispetto ai competitori e dunque Uiv chiede uno specifico intervento del governo per trovare nuovi fondi e ovviare a questo problema.