Si chiama “Mixology” il nuovo brano di Max Casacci, uno dei più geniali e creativi musicisti italiani contemporanei nonché co-fondatore (e autore di gran parte del repertorio) dei Subsonica.
Il perché di questo titolo è presto detto: al posto degli strumenti musicali, per realizzare il pezzo sono state usate soltanto registrazioni di suoni all’interno di un cocktail bar, nello specifico il Barz8 di Torino.
Proprio così: sempre impegnato nella ricerca e nella sperimentazione di nuove sonorità e tecniche strumentali, Casacci ha realizzato un album, “Urban Groovescapes (Earthphonia II)“, senza usare neanche uno strumento musicale tradizionale, ma basandosi su registrazioni dei suoni della città. Nei più svariati contesti – dagli sport alle auto, dalla metropolitana alla vita notturna – tutto, nella sua visione, può dare vita a una composizione musicale.
Un album che è l’ideale prosecuzione del progetto “Earthphonia“, libro+CD pubblicato da Max Casacci nel 2020 per Slow Food Editore insieme con il geologo Mario Tozzi, nel quale i brani erano eseguiti con le registrazioni dei suoni della natura.
In questo nuovo lavoro “urbano”, all’interno del cocktail bar (tra l’altro, uno dei più noti e apprezzati della scena torinese) anche bicchieri, shaker, gigger sono diventati strumenti in grado di generare suoni e campionamenti che il genio compositivo dell’artista ha trasformato in “Mixology (a cocktail bar)“, un brano dalla ritmica sincopata, essenziale, tribale. E irresistibile.
“Omaggio musicale all’arte della mixology”
Tutto è iniziato una sera davanti a un bicchiere. “L’idea del brano mi è venuta durante una delle serate trascorse al Barz8”, racconta Casacci. “In quell’occasione ero al bancone da solo e mi sono quindi concentrato sui suoni più ricorrenti, provando a suddividerli in ritmici e melodici. In pratica ho costruito una batteria immaginaria ascoltando gli sportelli che si chiudevano, il ghiaccio versato nei lavandini metallici, il suono del throwing tra uno shaker e l’altro, il ritmo delle shakerate stesse e via dicendo. Poi attraverso il tintinnare di vetri e oggetti metallici e le note dei tappi di sughero stappati, ho immaginato il resto. Ho così chiesto di poter tornare durante il giorno a registrare tutto: ne è nato un brano che vuole essere un omaggio alla sacra arte della mixologia e ai suoi bartender“.
Volete sentirlo? In alto in questa pagina vi proponiamo il video (altrettanto coinvolgente) di “Mixology (a cocktail bar)”, diretto da Riccardo Quaglio utilizzando immagini realizzate durante la Jurassic Flair Competiton. E la prossima volta che vi troverete in un bar, oltre che alla qualità dei cocktail, provate a far caso anche ai rumori di fondo: potreste imbattervi senza volerlo nella prossima “hit” di Spotify…
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