Presentata a Verona la nuova guida agli Oli d’Italia 2022 del Gambero Rosso. Sempre in crescita i numeri di questa importante pubblicazione che quest’anno annovera 482 aziende e 861 oli.
Il corposo volume è formato da ben 544 pagine in doppia lingua (italiano-inglese), scelta confermata per il quarto anno consecutivo e necessaria anche per dare un ulteriore propulsione al prodotto sui mercati internazionali.
Il sistema di valutazione degli Oli si basa tradizionalmente sull’attribuzione delle “foglie”: 3 foglie contraddistinguono i migliori oli sul mercato, e il riconoscimento è stato attribuito quest’anno a 217 prodotti; 271 invece quelli che hanno avuto due foglie.
Oltre a questi vi sono 26 prodotti che hanno ricevuto il premio speciale, e 29 aziende cui è andata una stella, una sorta di premio alla continuità, attribuito a chi per almeno 10 anni ha ottenuto le tre foglie.
Gambero Rosso durante la presentazione ha colto l’occasione anche per presentare due nuove iniziative: la Community olio ed Extravergine tour un giro d’Italia quest’ultimo che porterà in giro le migliori etichette olearie a Milano, Torino, Roma, Lecce, Palermo e Napoli. In queste città durante la manifestazione saranno coinvolte varie strutture (bar e ristoranti) che proporranno degustazioni ed eventi legati ovviamente all’oro giallo.
La Community olio invece è stata pensata per mettere in comunicazione (e dunque rafforzare) tutta la filiera: produttori, chef, operatori gastronomici e anche semplici appassionati. Ma tornando al volume appena uscito, guida la classifica delle regioni più premiate la Toscana seguita da vicino dalla Puglia e più distaccate Sicilia, Umbria, Calabria e Abruzzo.
Migliore balzo verso l’alto dell’anno è quello della Calabria che ha raddoppiato il numero di aziende presenti.
“L’extravergine di qualità sembra essere maturo per presentarsi come una vera e propria eccellenza del nostro Paese con specifici caratteri identitari e con qualità esclusive e legate ai territori di produzione” – afferma Stefano Polacchi, curatore della guida – Siamo rimasti colpiti dal grande salto di qualità di tante regioni, sono processi di crescita che hanno bisogno di anni, di cambi generazionali e di investimenti, in soldi, in politiche e in energia, ma che cominciano a essere ormai maturi”.