Tra le tante curiosità storiche legate alla birra, una richiama l’attenzione: in Ungheria brindare con la birra è pressoché ‘vietato’.
Ma per quale ragione? Te lo spieghiamo proprio qui.
Un Paese, l’Ungheria, nel quale, secondo il ‘World beer index 2021’, il consumo pro capite annuale dell’antica bevanda è di 245 litri, più del doppio dell’Italia: un dato che rende ancora più particolare questo fatto.
Potrebbe sembrare infatti una curiosità di poco conto, quasi una stranezza, ma il fatto che gli ungheresi non brindino con la birra è un’usanza che affonda le proprie radici nella storia ed in uno dei periodi più turbolenti e tragici per i magiari, ma anche per l’Europa in generale.
Nel 1848, il vecchio continente è in fermento e percorso da numerosi moti rivoluzionari: quella che è stata definita come ‘La primavera dei popoli’ colpisce anche l’Impero asburgico e, dopo alterne vicende, i radicali magiari, guidati da Lajos Kossuth, proclamano l’indipendenza dell’Ungheria. Nonostante alcune prime vittorie riportate dai rivoluzionari, ben presto la causa indipendentista viene sconfitta dagli Asburgo al cui fianco sono scese in campo le truppe dell’Impero russo.
In seguito alla sconfitta degli indipendentisti ed all’esilio di Kossuth, il restaurato potere asburgico decide di regolare i conti con gli insorti. L’episodio più famoso è l’esecuzione dei ‘Martiri di Arad’, ovvero i tredici generali rivoluzionari giustiziati in questa città (che oggi si trova in Romania) il 6 ottobre 1849:la condanna a morte avvenne per impiccagione con la chiara volontà di umiliare gli ufficiali ribelli.
Chi ha visitato almeno una volta Budapest o una qualsiasi città ungherese, sa quanto gli avvenimenti del 1848 abbiano segnato la storia del Paese: non vi è infatti località in cui non siano presenti statue dedicate a Kossuth o targhe commemorative degli eventi citati, oltre alle numerose strade e piazze intitolate ai protagonisti della ‘Primavera dei popoli’ magiara.
La repressione della rivoluzione ad opera delle truppe imperiali russe ha lasciato una ferita aperta, un vero e proprio trauma nazionale che si sarebbe rivissuto con l’intervento sovietico del 1956.
Ora la domanda sorge spontanea: come la rivoluzione ungherese del 1848-49 è legata al fatto che gli ungheresi non brindino quando bevono birra?
La risposta si collega proprio al trauma patito dal popolo ungherese in quel fatidico anno: quando i generali austriaci ricevettero la notizia dell’avvenuta esecuzione dei ‘martiri di Arad’, questi celebrarono la propria vittoria facendo un brindisi con boccali colmi di birra.
Il gesto degli ufficiali austriaci, intenti a festeggiare il proprio trionfo, si collegò saldamente con il ricordo della sconfitta della rivoluzione e con le sofferenze causate dalla repressione, dalle impiccagioni, dalle fucilazioni, dagli esili e dalla frustrazione delle ambizioni indipendentistiche: per questo motivo i magiari giurarono di non brindare con la birra per almeno 150 anni.
Le ferite del 1848-49, riaperte dagli eventi traumatici del XX secolo, in primis l’invasione sovietica, sono così profonde che ancora oggi, ad oltre 170 anni dalla sconfitta dei rivoluzionari, vi sono ancora molti ungheresi fedeli al giuramento che si rifiutano di brindare con la birra. Un gesto che potrebbe sembrare curioso ai più, ma che, come abbiamo visto, trova la propria origine negli eventi traumatici e sanguinosi del XIX secolo europeo in generale ed ungherese in particolare.