Conosciuto in tutto il mondo come uno degli aperitivi italiani per eccellenza, lo Spritz vive oggi una rivoluzione cromatica, quella del green.
Da qualche tempo, dagli Spritz bar ai cocktail bar di tutta Italia e non solo si diffonde la tendenza dell’aperitivo con lo Spritz Green (o Green Spritz), ovvero lo Spritz verde, una variante che ha conquistato i palati degli amanti di questo cocktail.
Spritz, dalle origini al verde
Lo Spritz affonda le sue origini nel Veneto tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’800, quando i soldati austriaci, che occupavano l’ex Repubblica di Venezia, presero l’abitudine di allungare con acqua frizzante i vini veneti per abbassarne la gradazione alcolica che trovavano troppo elevata. Il nome del cocktail deriva infatti dalla parola tedesca spritzen, che significa appunto spruzzare, allungare.
Divenuto l’aperitivo per eccellenza prima negli eleganti bar di Venezia e poi in tutto il Veneto, dai primi anni 2000 lo Spritz ha saputo conquistare il mondo grazie alla sua freschezza e versatilità. Tradizionalmente di colore arancione, grazie all’uso di Aperol o Campari, ora questo drink si sta tingendo di verde, così da garantire un sicuro “effetto wow” senza rinunciare al gusto ma anzi valorizzandolo, in un mix di innovazione e rispetto per la tradizione.
Molti bartender, nel tempo, si sono dati da fare per trovare la ricetta perfetta per realizzare un “Green Spritz”, in un mondo sempre più dominato dai social media dove un cocktail dalla colorazione insolita non può che attirare l’attenzione. C’è chi ha usato un liquore all’arancia verde, chi il Midori (liquore giapponese a base di melone), chi ancora ha provato lo sciroppo di kiwi, ma non sempre i risultati sono stati all’altezza delle aspettative.
Il boom dello Spritz Green
La soluzione definitiva è arrivata nel 2017, con il lancio sul mercato di P31 Aperitivo Green: uno spirit dalla bassa gradazione alcolica (11%) realizzato a Padova con 31 ingredienti tutti naturali, tra cui assenzio, camomilla, vaniglia, chiodi di garofano e zenzero, subito adottato da molti locali come base per creare varianti di colore verde di alcuni dei più grandi classici della mixology. A partire proprio dallo Spritz.
Una ricetta alternativa al “solito” Spritz dall’aspetto aranciato, divenuta – come dicevamo – sempre più popolare negli ultimi anni. E non è solo una questione di look: grazie alla sua composizione, frutto di lunghi studi nell’ambito dello storico Caffè Pedrocchi di Padova, P31 Aperitivo Green è in grado di dare allo Spritz verde anche un gusto rinfrescante e unico, perfetto in particolare per l’aperitivo estivo.
Fra tradizione e sperimentazione
La tendenza dello Spritz verde, d’altra parte, si inserisce in un contesto più ampio di rivalutazione dei cocktail classici, ma con un occhio di riguardo per la sperimentazione. Una tendenza che ha portato alla proliferazione, nelle drink list dei cocktail bar, dei cosiddetti twist on classic, varianti più o meno elaborate delle ricette storiche.
In alcuni casi eclatanti (vedi ad esempio il Tommy’s Margarita), i twist hanno conquistato una tale notorietà da diventare essi stessi dei classici, al punto da essere inclusi nella lista ufficiale Iba accanto al cocktail originale da cui derivano. Sarà così anche per lo Spritz Green? Presto per dirlo: del resto, la ricetta dello Spritz originale ha guadagnato un posto nella lista Iba solo nel 2011 (dopo una fugace apparizione nel 1986 come “Spritzer”). Ma le premesse, viste le richieste di Spritz con P31 per l’aperitivo nei bar, ci sono tutte.
Intanto, se volete sapere come si fa lo Spritz Green con P31 Aperitivo Green dell’Orange Spritz Bar di Milano (fra i più autorevoli Spritz bar italiani), cliccate qui per vedere la ricetta.
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