Hai un locale, un bar, un ristorante, un albergo o uno stabilimento balneare e vorresti proporre ai tuoi clienti una “tua” birra dall’aroma inconfondibile?
Ovvero una birra di qualità, prodotta artigianalmente su ricette create da professionisti di lunga esperienza nel settore, personalizzata nell’etichetta con il nome e il marchio della tua attività? E’ proprio questa l’opportunità che il birrificio Articioc, nel Parmense, ha deciso di offrire agli operatori dell’Horeca.
Un’opportunità che, va sottolineato, per qualcuno può trasformarsi in un’occasione unica di crescita, di integrazione, di vita. Perché Articioc, piccolo birrificio nato sei anni fa a Noceto, è una cooperativa sociale che punta oggi a crescere anche al di fuori del territorio di origine con l’obiettivo non solo di fare conoscere le qualità delle sue birre, ma anche e soprattutto di offrire nuove possibilità lavorative a persone con disabilità intellettive e disturbi neurologici.
Molto più di una semplice birra
“Il progetto ha preso il via attorno al 2009 – racconta ad ApeTime Luca Manici, presidente della cooperativa sociale Articioc – per opera di un gruppo di persone che da tempo lavoravano nel mondo della birra artigianale a Parma, riunitesi attorno a un’associazione chiamata Alta Fermentazione. E che, dall’incontro con il mondo delle Special Olympics (le attività sportive agonistiche per persone con disabilità intellettive, ndr) pensarono di fare con la birra, nel mondo del lavoro, ciò che le Special Olympics fanno nello sport: dare la possibilità di trovare un percorso di vita a persone che hanno difficoltà di inserimento sociale. Offrendo loro opportunità formative e lavorative nella produzione birraria”.
Nel 2014 nasce quindi l’attuale cooperativa sociale. “Una decisione che comportò un impegno non indifferente”, ricorda Manici. “Durante la settimana lavoravamo in diversi birrifici e potevamo quindi dedicare all’iniziativa soltanto i weekend. Quando, in collaborazione con la storica cooperativa sociale La Bula di Parma, allestivamo gazebo nelle fiere locali dove due ragazzi con disabilità intellettive spillavano la birra con noi. Però ne valse la pena: in quelle occasioni venimmo in contatto con altre realtà del territorio che, avendo apprezzato il nostro progetto, iniziarono a supportarci per svilupparlo”.
Le birre di Articioc
Fino a che il concept arriva ad aggiudicarsi un bando della Fondazione Cariparma, che ne valuta positivamente gli aspetti innovativi e le possibilità di crescita a livello di filiera. E’ così che, nel 2017, Articioc può acquistare le attrezzature necessarie per avviare a Noceto la produzione delle tre birre che costituiscono tutt’oggi il fulcro dell’attività, affiancate ciclicamente da “serie speciali” realizzate su base stagionale.
La prima delle tre referenze prodotte si chiama Primiera, una Blonde Ale tradizionale, affiancata dalla Angiolén – American Wheat a base di frumento e luppoli americani dalle note agrumate – e dalla Pita, una India Pale Ale ambrata in cui la parte maltata equilibra l’amaro tipico di questa tipologia di birre. Tre ricette messe a punto proprio sulla base dell’esperienza dei fondatori di Articioc in ambito birrario, anche facendo ricorso a tecniche di produzione innovative, frutto di attenti studi per dare alle birre un gusto e una personalità inconfondibili.
Elementi che, a maggior ragione, caratterizzano anche le “speciali“. E infatti in cantiere ci sono in questo momento una birra ai grani antichi e una legata a un progetto che prevede il riutilizzo delle rimanenze della produzione di pane.
Birre personalizzate per le aziende dell’Horeca
“Attualmente le nostre birre sono distribuite per lo più sull’asse della via Emilia fra Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Ma abbiamo margini di crescita da sfruttare: lo scorso anno abbiamo prodotto circa 40mila litri di birra, contro una capacità produttiva dei nostri impianti di circa 100mila litri all’anno“, spiega il presidente della cooperativa sociale. Di qui, l’idea di offrire la possibilità di personalizzare i prodotti Articioc con brand di soggetti terzi, interessati a proporre ai clienti birre di qualità etichettate con il proprio marchio.
“Il progetto è nato quasi per caso quando, nei mesi scorsi, una piccola catena di pizzerie nella zona ci ha chiesto di poter avere le nostre birre, personalizzandole però con il loro marchio”, prosegue Manici. “Sulla base di quella esperienza, ci sono arrivate successivamente altre richieste simili: abbiamo quindi pensato di includere questo servizio fra le proposte della nostra cooperativa sociale”.
Il target è ovviamente quello delle imprese dell’Horeca a 360 gradi: aziende della ristorazione, bar, pub, ma anche club, alberghi e stabilimenti balneari (la Riviera Romagnola è solo pochi chilometri più in là…). Chiunque, insomma, possa essere interessato ad avere in menu una linea piuttosto completa di birre con il proprio marchio. “Potendo peraltro contare sulle caratteristiche peculiari dei nostri prodotti”, puntualizza Luca Manici: “La qualità ma anche le finalità sociali, essendo realizzati da una cooperativa che dà lavoro a persone disagiate”.
Nuovi progetti sociali
Per Articioc, lo scopo è ovviamente quello di trovare nuovi sbocchi commerciali che consentano di aumentare la produzione, sfruttando la capacità ancora inespressa del laboratorio di Noceto. Con la conseguente possibilità di offrire ulteriori posti di lavoro, anche aderendo a progetti portati avanti da realtà del territorio impegnate in iniziative per l’assistenza e l’integrazione sociale e professionale a favore di soggetti svantaggiati.
Ma di questo parleremo nel prossimo articolo.
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