HomeBirraArticioc, il birrificio che promuove l’inclusione sociale

Articioc, il birrificio che promuove l’inclusione sociale

Articioc, cooperativa sociale nata per promuovere l’ingresso nel mondo del lavoro di persone con disabilità.

Tramite la produzione di birra: la bevanda che per eccellenza crea aggregazione, inclusione.

Qual è la bevanda che più di tutte ispira socialità? Senza dubbio la birra! Questo è uno dei valori alla base della nascita e della crescita del birrificio artigianale Articioc, termine che in dialetto parmigiano significa ‘carciofo’. Questa realtà, che ha sede a Noceto (Parma), però non ha come unico obiettivo quello di produrre birre che possano incontrare il gradimento di tutti per leggerezza, aromi e qualità.

Articioc è infatti una cooperativa sociale, che ha lo status di vera e propria azienda, nata con lo scopo di promuovere l’ingresso nel mondo del lavoro di persone con disabilità attraverso dei percorsi personalizzati. Il tutto producendo birra, ovvero la bevanda che per eccellenza crea aggregazione, inclusione. Anche un piccolo contributo infatti porta a creare grandi cose!

Valore guida che ha avuto come fonte d’ ispirazione una grande figura del volontariato parmense quale Remo Pattini, purtroppo recentemente scomparso, conosciuto anche per il suo grande impegno all’interno dell’associazione ‘Special Olimpics’ che promuove lo sport per persone con disabilità.

Luca Manici, presidente di Articioc, ricorda il primo incontro con Pattini, quello che ha dato vita all’idea della costituzione di una cooperativa sociale attiva nella produzione di birra artigianale: “Era il 2014. Remo era molto attivo nei progetti riguardanti l’avviamento allo sport di ragazzi diversamente abili e, in quell’occasione, ci ha spiegato come fosse molto più difficile per queste persone entrare nel mondo del lavoro, pur avendone diritto, poiché come amava dire, chi spostando un quintale, chi solo un chilo, tutti possono collaborare alla costruzione della società”

Spinti da queste parole, Luca Manici e gli altri soci, accomunati dalla passione per la produzione di birra artigianale che già nel 2009 li aveva portati a creare l’associazione culturale ‘Alta fermentazione’, uniti da una grande attenzione per le persone più fragili, hanno deciso di avviare una propria produzione di birre.

“Quando sette anni fa siamo partiti – racconta Luca – non avevamo le risorse per costruire un birrificio. Per questo motivo altre realtà ci aiutavano producendo le nostre birre che poi andavamo a vendere nei mercatini della provincia. Nel 2016 abbiamo presentato il progetto per la costruzione del nostro birrificio alla Fondazione Cariparma che lo finanziato, dandoci così la possibilità di avviare la produzione”

Articioc

Come dicevamo inizialmente, la birra è la bevanda sinonimo di convivialità per eccellenza, ancor di più se ha la qualità “di piacere a tutti”, come sottolinea Luca Manici. Ecco che, proprio per questo, la prima nata in casa Articioc, la ‘Primiera’, è una bionda dal gusto intenso e classico: una birra tipicamente estiva con la quale si può accompagnare un aperitivo in spiaggia, al calar del sole.

A breve giro di posta sono arrivate le sorelle della ‘’Primiera’: “La Pita”, che è un’American Ipa che regala un’esperienza di gusto unica per i suoi richiami ai frutti tropicali e agli agrumi (n.d.r: l’abbiamo provata e lascia in bocca un sapore leggermente amaro gradevole e piacevolmente persistente) e l’Angiolen, una birra di frumento con profumi che ricordano quello dei mandarini. Sono tutte birre a bassa gradazione alcolica che vogliono incontrare i gusti di tutti e adattarsi bene sia ai pasti che agli altri momenti di convivialità della giornata”.

Articioc, birre

A queste, durante i mesi della vendemmia, se ne aggiunge un’altra leggermente più alcolica (7%), la ‘Malvachiara’, realizzata con il mosto d’uva impiegato nella produzione della Malvasia e pensata per accompagnare i piatti invernali tipici della pianura Padana.

Fatta eccezione per la stagionale ‘Malvachiara’, le tre birre prodotte durante tutto l’anno sia nei nomi che nella grafica delle etichette rimandano alle carte piacentine ed esprimono quella che è la cultura della birra che anima Articioc: “la convivialità tipica – sottolinea Manici- delle osterie e dei bar dove in compagnia si beve volentieri un buon boccale di birra, magari proprio fra una partita di carte e l’altra”.

Convivialità che assume un valore ancora più alto per i ragazzi con disabilità che lavorano alla produzione delle birre e si occupano della loro spillatura in occasione dei mercatini. Per loro sono importanti occasioni per rompere il guscio di timidezza dietro il quale nascondono debolezze e paure, per sentirsi davvero parte del mondo che li circonda e guardarlo con un sorriso!

BIRRA

Redazione ApeTime
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