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Crisi dei pub inglesi: la curiosa iniziativa di una coppia per salvarli

La crisi dei pub simbolo del mondo anglosassone e la curiosa iniziativa di una coppia per salvarli. Ecco di cosa si tratta.

Uno degli argomenti di maggiore attualità sulle riviste specialistiche e negli articoli dei quotidiani che si occupano di birra e di tutto quello che le ruota intorno, è la profonda crisi nella quale versano i pub inglesi (conosciuti anche come ‘public house’) negli ultimi anni.

La grave situazione di difficoltà del settore non è un fenomeno nuovo, ma gli ultimi dati dipingono uno scenario da brividi: in un decennio infatti hanno chiuso i battenti oltre 11mila di queste attività (un crollo del 23%: da 50mila a 39mila circa) che hanno sempre rivestito un ruolo sociale di grande importanza specie nei piccoli villaggi delle campagne britanniche.

La lenta ma inesorabile recessione del comparto è iniziata con la crisi economica che ha colpito il Regno Unito nel 2008:  a causa del diminuito potere d’acquisto dei clienti e le spese sempre più alte (ad esempio il significativo aumento delle tasse sulla birra), migliaia di attività si sono ritrovate costrette alla serrata. I primi a subire in maniera irrimediabile le conseguenze di questa situazione sono stati soprattutto i piccoli pub a conduzione familiare ubicati nei centri urbani rurali.

A questo si deve aggiungere il fatto che, da diverso tempo, è in atto una profonda rivoluzione che riguarda la natura delle ‘public house’: queste stanno lentamente perdendo le proprie caratteristiche originali a favore di una modernizzazione che comporta una standardizzazione degli arredamenti, dell’impostazione dei locali e dell’offerta birraria.

Si sta quindi verificando una profonda e inarrestabile trasformazione che ha cause di tipo sia economico che culturale. Il pub nella società anglosassone ha ovviamente un valore molto diverso rispetto all’Italia: è un’istituzione millenaria, un elemento fondamentale intorno al quale la società del Regno Unito si è sviluppata nel corso dei secoli.

Il nome stesso, ’public house’, svela il senso della sua forte connotazione sociale, dato che si pone come importante punto d’incontro e di socializzazione, elemento unico e centrale nella vita collettiva degli inglesi, soprattutto per quanto riguarda le piccole comunità che vivono nelle campagne britanniche.

I celebri pub-village, agglomerati di poche case che avevano (ed hanno tuttora) la taverna come punto di riferimento, sono tipici di tutto il territorio anglosassone: se in Italia infatti ogni piccolo paese ha la sua immancabile chiesetta, lo stesso discorso può essere fatto per l’Inghilterra con i pub.

pub inglesi

Le ‘public house’, nel Regno Unito, sono sempre state un pezzo della tradizione locale, ognuno con la sua anima e i suoi tratti unici, caratteristici ed inconfondibili. Tratti che si stanno lentamente perdendo a favore di una ‘McDonaldizzazione’ dei pub inglesi: con questo termine coniato dai media britannici, s’intende un processo di standardizzazione dell’offerta, un proliferare di locali tutti simili, spesso ridotti a semplici filiali di grandi catene.

Una situazione davvero molto critica quella che quindi coinvolge uno dei simboli del mondo anglosassone: per tale motivo, una giovane coppia di Nottingham, composta da Dale Harvey e Holly Booth, ha iniziato a girare tutti i pub d’Inghilterra con l’idea di sostenere un elemento imprescindibile non solo della birra del Regno Unito, ma, come visto, quella che, da secoli, è una delle istituzioni sociali locali.

I due hanno preso la loro missione davvero sul serio tanto che, dall’inizio del 2023, hanno già speso circa 22.000 sterline (25.000 euro) in pinte andando in giro per i pub: come riportano alcune testate infatti hanno già visitato 2.192 diversi locali dall’inizio della loro avventura, ovvero 27 ‘public house’ in un giorno, cioè più di una all’ora.

coppia inglese pub

Dale, che a sua volta è l’ex proprietario di un pub, intervistato dal tabloid Daily Star, ha spiegato così come è nata l’iniziativa: “Eravamo stufi di vedere chiudere bellissimi pub, così abbiamo pensato di fare tutto il possibile per preservare il patrimonio dei pub britannici che costituisce un pezzo di storia del nostro Paese conosciuto in tutto il mondo”.

“Grazie a noi -ha aggiunto- le persone stanno uscendo di casa per provare i pub della zona nella quale vivono: se quindi il nostro viaggio può aiutarli a sopravvivere e a rimanere aperti, allora il nostro obiettivo è di visitarne il più possibile in tutto il Regno Unito. Ci piace viaggiare per il Paese e incontrare tanta gente meravigliosa: siamo stati in posti dell’Inghilterra che non avevamo mai sentito nominare dove abbiamo potuto degustare delle buonissime birre artigianali”.

Dale e Holly nel loro viaggio finora hanno toccato le città di Londra, Manchester, Nottingham, Leicester e le contee del Warwickshire, Derbyshire, Bedfordshire, Hertfordshire, Yorkshire, Lincolnshire e Staffordshire e non hanno alcuna intenzione di fermarsi nella loro originale missione volta a lanciare un messaggio per salvare uno dei simboli del mondo anglosassone.

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