È stata presentata a Milano il 7 ottobre, nella giornata di apertura della Milano Wine Week, la guida <Slow wine> che raccoglie tutto il meglio del vino sano, buono e giusto.
I numeri dell’opera sono notevolissimi: 25100 vini assaggiati, 2006 cantine visitate e recensite, di cui 141 nuove, e 422 cantine visitabili virtualmente tramite QR Code. 200 i collaboratori che hanno partecipato alla realizzazione dell’opera in tutte le regioni d’Italia.
Sono state assegnate: 238 Chiocciole (alle aziende che meglio interpretano i valori della filosofia Slow Food); 198 Bottiglie (ai vini che esprimono un’eccellente qualità organolettica); e 799 Top wine. «Slow Wine non è solamente una guida, ma la fotografia di uno dei patrimoni culturali ed economici d’Italia, tutelato da donne e uomini che producono vino nel rispetto della terra e del valore del lavoro» ha sottolineato Federico Varazi, vice presidente di Slow Food Italia.
Negli intenti dell’opera c’è quello di far comprendere a tutti gli appassionati le tante sfaccettature dell’Italia del vino, anche al di fuori delle denominazioni più conosciute e valorizzate. Il curatore, nella presentazione, ha però posto l’accento anche sul baratro climatico sul quale ci troviamo, che interessa in prima persona chi opera nel settore del vino (o meglio della coltivazione della vite), attività sempre più difficile per l’instabilità climatica, tra eventi estremi e ondate di calore che portano all’esplosione di patologie distruttive e quindi alla riduzione dei raccolti.
Per quanto riguarda la guida, giunta alla sua 14esima edizione, il curatore Giancarlo Gariglio ha detto: «Slow Wine è come una bottiglia di vino: richiede un anno di lavoro e quando è pronta la apriamo, la annusiamo, cerchiamo gli errori per migliorarci l’anno successivo, e soprattutto ce la godiamo insieme alla nostra comunità, composta da vignaioli, enologi, sommelier, enotecari, osti, professionisti e appassionati».