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Giro di vite su Partite Iva e Forfetari

 

Il ritorno in vigore di 2 delle 3 vecchie cause ostative escluderebbe dal regime agevolato il 25% dell’attuale platea.

  • Secondo quanto emerge dalla relazione tecnica, l’art. 88 del D.D.L. di bilancio 2020 abroga il cosiddetto super-forfait al 20% su ricavi/compensi tra € 65.001 e 100.000, oltre a rendere più complesso l’accesso e permanenza nel regime forfettario, senza modificare però l’attuale soglia di € 65.000.
  • In particolare, per i forfetari tornano in vigore 2 delle 3 cause ostative abrogate durante la scorsa legislatura:
    • il limite alle spese sostenibili in forza lavoro;
    • il divieto di cumulo tra redditi a partita Iva e redditi da lavoro dipendente e assimilato superiori a € 30.000.
  • Come specificato nella relazione tecnica al D.D.L. di bilancio 2020, le 2 vecchie cause di esclusione escluderanno dal regime agevolato quasi il 25% degli attuali forfetari (370.000 contribuenti) , riportandoli alla più onerosa Irpef progressiva e generando al contempo un aumento dell’imposizione per le partite Iva quantificabile in oltre € 1 miliardo nel prossimo triennio.
  • Ulteriore gettito sarà correlato ad altre 2 disposizioni introdotte per i forfetari:
    • il regime premiale in caso di utilizzo della fattura elettronica;
    • l’ampliamento della rilevanza dei redditi prodotti a forfait per il riconoscimento di detrazioni Irpef.
  • Nel triennio, complessivamente, le partite Iva saranno gravate di quasi € 3,7 miliardi di tasse in più.

 

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