Un programma tv, di cucina, specifico per chi soffre di malattie infiammatorie cronache intestinali è stato realizzato da Gambero Rosso in collaborazione con Takeda Italia, importante azienda bio farmaceutica.
“Idb cooking Channel” è il titolo della trasmissione, e si tratta di una serie in nove puntate che è partita settimana scorsa e durerà fino al 15 marzo. Nei vari episodi la conduttrice Camilla Monteduro, davanti alla telecamera, prepara piatti della tradizione, ma con variazioni, indicazioni e consigli per chi soffre di patologie intestinali cronache, suggeriti da medici esperti delle varie realtà patologiche.
Tra gli obiettivi dichiarati dell’iniziativa vi è sicuramente quello di rendere più agevole il rapporto con il cibo a chi soffre di queste patologie intestinali, e anche quello di rendere più facile la convivenza familiare con chi invece non soffre di alcuna patologia ma deve mangiare alla stessa tavola di un “malato”.
Camilla Monteduro, volto noto di gambero Rosso, individuerà le ricette tradizionali da sviluppare nel corso della trasmissione con i consigli, le indicazioni e le note degli esperti, per renderle adatte ance a chi soffre di patologie intestinali croniche. In particolare ingredienti e procedimenti saranno valutati dal dottor Domenicoantonio Galatà, biologo nutrizionista e presidente Associazione Italiana nutrizionisti in cucina.
Il programma è sviluppato con il patrocinio dell’associazione pazienti AMICI ITALIA e della società scientifica IG-IBD (Gruppo Italiano per lo studio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali).
“IBD Cooking Channel è un progetto che ha coinvolto in prima persona i medici specialisti in IBD con entusiasmo ed interesse. Con un’iniziativa di questo tipo è possibile parlare ai pazienti con MICI in modo efficace, attraverso un canale immediato e di veloce fruibilità” commenta Flavio Caprioli, Segretario Generale di IG-IBD “non potevamo che accettare l’invito a partecipare a questa iniziativa, insieme all’associazione AMICI ITALIA, perché abbiamo ormai da anni compreso l’importanza di comunicare anche attraverso canali non tradizionali”.