Dalle stelle alle stalle e ritorno. Si può sintetizzare così la storia dell’assenzio – e del suo uso in miscelazione – in quasi due secoli.
Se le prime apparizioni di questo distillato negli Stati Uniti – prima a New Orleans e poi a New York – risalgono alla prima metà dell’800, fu solo verso la fine di quel secolo che i bartender americani iniziarono a impiegarlo come ingrediente principale per i loro cocktail.
E a contendersi la paternità del primo drink a base di assenzio sono proprio New Orleans, città di origine del Sazerac e dell’Absinthe Frappé, e New York, dove si diffuse l’Absinthe Cocktail. Anche se, dopotutto, quest’ultimo non è altro che un “affinamento” della modalità in cui la “fata verde” (espressione con cui divenne noto l’assenzio) veniva servita in Europa già pochi anni dopo la sua invezione (a fine ‘700, in Svizzera, da parte del medico francese Pierre Ordinaire). Ovvero aggiungendo acqua e zucchero al distillato originario per renderlo appetibile.
Comunque sia, la popolarità dei cocktail all’assenzio e dell’assenzio stesso – apprezzato nei bar di Parigi dai cosiddetti “artisti maledetti”, da Baudelaire a Rimbaud – non ebbe lunga durata: complici storie e leggende sulle allucinazioni causate dal consumo del distillato verde e dei crimini che ne sarebbero derivati (cavalcate in maniera niente affatto disinteressata dai produttori di vini, whisky e cognac), agli inizi del ‘900 molti Stati ne vietarono la produzione e il consumo, sia al di qua sia al di là dell’Oceano. E per quasi un secolo l’assenzio fu praticamemte dimenticato.
Fino a quando, nel 2006, a seguito delle nuove osservazioni sollevate sui livelli di tossicità del tujone (il principio attivo contenuto nelle foglie dell’assenzio maggiore), l’Unione europea riabilitò la produzione del distillato. Di qui, il recupero di antiche ricette di drink in cui era impiegato, sepolte da decenni fra le pagine di polverosi manuali dell’epoca pionieristica della miscelazone.
Fra queste, proprio quella dell’Absinthe Frappé, creato a New Orleans nel 1874 dal bartender Cayetano Ferrer e diffusosi rapidamente in tutti gli Stati Uniti, fino alla messa al bando dell’assenzio nel Paese nel 1912. Vuoi sapere come si prepara? Niccolò Caramiello del Norah Was Drunk di Milano ci mostra nel video una delle ricette più interessanti.
La ricetta dell’Absinthe Frappé
Tecnica:
Shake and Strain
Bicchiere:
Absinthe glass
Ingredienti:
45 ml assenzio
15 ml sciroppo di zucchero
15 ml liquore Bénédictine
Top di soda
8 foglie di menta
Garnish:
Foglie di menta
Leggi anche:
Sei cose che probabilmente non sai sull’assenzio
Norah Was Drunk, assenzio e ostriche a No.Lo. Milano
Absinthe Day, occasione per ripassare la storia dell’assenzio