Frittura, che delizia. Una tentazione cui pochissimi riescono a rinunciare! Però occorre smaltire e in modo coscienzioso. Ecco come.
C’è chi la demonizza, chi prova a sostituirla con alternative più sane e chi, inaspettatamente, ne decanta le proprietà positive ma a prescindere dal gruppo in cui decidiamo di schierarci, non possiamo negare che sia una delle modalità di cottura più utilizzate e apprezzate nel nostro paese, nonché quella che crea più aspettative nel cliente.
Fritto misto di pesce, tempura di verdure, fiori di zucca impastellati e fritti: la bontà di questo tipo di cottura dipende dalla sua preparazione che consiste nell’immergere i cibi in grasso animale o vegetale bollente, per ottenere un risultato finale gustoso, estremamente saporito e croccante.
Quello che molti non sanno è che l’olio di frittura esausto viene classificato come un rifiuto speciale e in quanto tale deve essere smaltito seguendo delle procedure ben precise e imposte dalla normativa di riferimento.
Scopriamo quali sono!
OLIO DELLA FRITTURA UN PERICOLO PER L’AMBIENTE
L’olio esausto ha un grande potere inquinante ed è in grado, se rilasciato nell’ambiente, di creare una patina oleosa che impedisce agli esseri viventi di assorbire le sostanze nutritive di cui hanno bisogno. Per questo motivo l’olio di cottura esausto non può essere riversato nel suolo o versato in acque superficiali e sotterranee.
Inoltre, il divieto di gettare l’olio nelle fognature non è valido solo per i singoli cittadini ma a maggior ragione per le attività che operano nel settore della ristorazione, data la grande quantità di olio esausto che sono in grado di produrre.
Ma cosa succede esattamente? La struttura degli Oli vegetali si modifica dopo la frittura: l’olio si ossida e assorbe le sostanze inquinanti dalla carbonizzazione dei residui alimentari. La densità tipica degli oli ossidati fa sì che questi galleggino sull’acqua delle fognature e tale comportamento è causa dell’inquinamento ambientale.
Vogliamo ricordarvi che il D.lgs. 152/06 afferma quanto segue:
Tutte le attività di ristorazione che producono oli vegetali di frittura o oli per conservazione di alimenti, producono dei rifiuti speciali e devono quindi rispettare degli obblighi ben precisi
FRITTURA: SMALTIRE L’OLIO IN MODO COSCIENZIOSO
Che fare quindi? Bisogna affidarsi ad un’azienda autorizzata al ritiro di questa tipologia di rifiuti e che sarà in grado di rilasciarvi tutta la documentazione che vi verrà richiesta in caso di controllo da parte delle autorità competenti.
Ogni impresa dovrà quindi:
- Annotare le quantità di olio esausto prodotto sul registro di carico e scarico rifiuti speciali (se soggetti alla tenuta)
- Raccogliere l’olio esausto in appositi contenitori (vedi foto sotto)
- Contattare l’azienda che si occupa di trasporto e smaltimento e verificarne le autorizzazioni
- Compilare il FIR (Formulario di Identificazione Rifiuto)
- Accertarsi di ricevere la documentazione comprovante l’avvenuto smaltimento secondo le normative vigenti
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