HomeCuriositàA New York il primo ristorante NFT, Flyfish Club

A New York il primo ristorante NFT, Flyfish Club

Inaugurerà a Manhattan. E sarà speciale. Parliamo del primo ristorante NFT. Dove per entrare bisognerà avere un token, ma lo scontrino lo pagherete in dollari. Siete confusi? Facciamo un passo indietro.

Sarà aperto a Manhattan, si chiamerà Flyfish Club e sarà il primo ristorante NFT del mondo dove si potrà accedere solamente con un token. Anzi, con un Flyfish NFT, un asset digitale memorizzato sulla blockchain che può essere acquistato utilizzando Ether, la criptovaluta associata a Ethereum.

ristorante NFT Saranno due i livelli di iscrizione al ristorante NFT: i gettoni digitali con l’immagine di un tonno a pinna gialla permetteranno l’accesso illimitato a una sala da pranzo di quasi mille metri quadrati, un ristorante, un cocktail bar e uno spazio all’aperto.

ristorante NFT Ai gettoni a forma di piatti di sushi e sashimi sarà legata invece l’entrata alla lussuosa Omakase room, per provare un percorso culinario personalizzato con preparazioni crude e cotte. I proprietari dei token potranno venderli o affittarli. Una volta acquistato il token originale da Flyfish Club, tutte le transazioni future avverranno su un mercato secondario, come Opensea.io (primo e più grande mercato peer-to-peer per criptobeni, una sorta di eBay per le risorse crittografiche). Ma è ovvio che i profitti saranno proporzionali alla domanda.

Non basta: team di Flyfish sta pensando anche ad altre iniziative nel segno delle esperienze culinarie, culturali e sociali. Dalla festa in barca privata a Miami all’esperienza omakase fino alla degustazioni di vini, tutte in programma prima dell’apertura dello spazio.

ristorante NFT Il ristorante NFT è una novità, insomma. E siamo pronti a scommettere che si evolverà. Intanto, alcune catene come Dave, Buster’s e Burger King hanno iniziato a cavalcare il trend, lanciando programmi fedeltà in cui gli utenti raccogliendo NFT di marca ottenevano premi digitali e IRL.

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Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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