HomeBartenderDelivery drink: 4 idee vincenti per guadagnare di più

Delivery drink: 4 idee vincenti per guadagnare di più

Parlare di bar, oggi, significa parlare soprattutto (se non completamente) di delivery.

Il delivery non basta a garantire profitto al locale. Indubbio. Però, permette di coprire le spese, di evitare a qualcuno la cassa integrazione e di mantenere vivo il rapporto con i clienti.

deliveryIl delivery dal 24 dicembre al 6 gennaio resterà praticamente la sola attività permessa ai bar. Per chi offre questo servizio, ecco quattro idee testate con successo da alcuni bar manager per incrementare le opportunità di business

  1. Proponete non solo drink o vino, ma anche food. Sono tutti d’accordo nell’affermare che, senza cibo, gli ordini sono insufficienti per giustificare lo sforzo
  2. Comunicate sui social il vostro menù delivery tutti i giorni con post accattivanti. Puntate sulle stories e sulle dirette
  3. Se possibile, consegnate direttamente voi stessi gli ordini per risparmiare
  4. Per invogliare i clienti a ordinare il delivery, studiate delle formule happy price. Per esempio, appetizer free se l’ordine viene effettuato entro un determinato orario (un’idea applicata dal Pinch di Milano). Oppure, il cashback (lo fa I Parolai di Siena): a ogni scontrino viene allegato un buono da spendere nel locale quando riapriremo del valore del 20%. Più banale, paghi 3 e prendi 4. Ma le soluzioni sono svariate.
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Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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