Sono passati due anni, ormai, dal lancio di Gin Fante, un (ottimo) spirito 100% Abruzzo prodotto con metodo London Dry. All’epoca ne parlammo in diretta (qui trovi il video). Oggi torniamo a parlarne perché nel frattempo lo abbiamo provato in più modi: liscio e in miscelazione, come ingrediente in Gin Tonic, Negroni e numerose varianti del Gin Sour. E ci ha convinto. Sempre.
Gin Fante parla della sua regione in tutte le botaniche: dalla genziana che dona amarezza al coriandolo che regala una nota piccante fino a verbena, melissa e timo limonato che conferiscono il tocco agrumato che caratterizza questo distillato. Ma è il ginepro a farla da padrone. Venduto in bottiglie da un litro, si propone come gin di linea nei cocktail bar.
Samuele Ambrosi spiega il London Dry Gin
Il London Dry Gin, di Londra, in realtà ha solo il nome. Voglio dire, si può produrre in tutto il mondo. Certo, occorre rispettare alcune regole per potergli dare tale denominazione.
Quali? “Non deve essere colorato e tutte le botaniche devono essere naturali (il che vuol dire, per capirci: niente oli, essenze o tinture) e trasmessi durante il processo di distillazione. Quanto allo zucchero, può contenerne al massimo 0,1 gr/l. In pratica, è quasi senza zucchero”, chiarisce Samuele Ambrosi, tra le altre cose autore del prezioso testo Anthologin, edito da Guido Tommasi Editore.