Continua il viaggio nel mondo alla scoperta dei prodotti brassicoli di tutti i tipi, industriali, artigianali e tradizionali. Dopo due tappe consecutive in Africa (in Marocco e alle Mauritius) ed una il America latina (Messico), il tour torna in Europa e approda nell’ex Repubblica sovietica.
Moldavia che, nonostante il Pil e l’indice di sviluppo più bassi del vecchio continente, presenta un settore brassicolo artigianale in continua espansione, con una crescita più evidente nell’area intorno alla capitale Chisinau: questo grazie all’intraprendenza di numerosi giovani imprenditori locali.
Per questo motivo, non si può non sottolineare come anche qui, da qualche anno, sia approdata la ’craft beer revolution’, ovvero la crescita esponenziale del numero di micro birrifici presenti sul territorio nazionale: secondo il portale ‘Rate beer’ infatti, oggi, qui vengono prodotte almeno 50 birre artigianali, realizzate anche con materie prime locali.
A tal proposito, proprio la facilità di reperire sul territorio moldavo uno degli elementi fondamentali per la produzione brassicola ha dato un’importante spinta allo sviluppo del settore: stiamo parlando del luppolo che cresce spontaneamente sulle sponde dei fiumi e nei boschi.
Non solo questo aspetto sta contribuendo alla crescita del comparto, ma anche il fatto che la birra fa parte delle tradizioni storiche della popolazione locale (come della maggior parte di quelle che popolano l’Europa orientale), specie nella regione dei Carpazi-Danubio.
Proprio da questo territorio, arriva la prima testimonianza storica di produzione brassicola sul territorio moldavo: nel 1402 infatti il principe Alexandru cel Bun donò al monastero di Baia (una delle antiche capitali del Paese) alcuni mulini a vento per macinare i cereali e così produrre l’antica bevanda.
Da lì in poi, sarebbero diventate sempre più numerose le testimonianze relative anche alla produzione della birra tradizionale nota con il nome di ‘braga’. Si tratta di una bevanda fermentata densa, di color beige e dal sapore pungente e agrodolce la cui percentuale di alcol può variare da produttore a produttore.
Si prepara a partire da diversi cereali quali crusca di frumento, mais, miglio o avena, lasciati in ammollo (e, a volte, a germogliare, per ottenere una versione meno alcolica): i semi vengono quindi leggermente tostati e trasformati in farina che viene successivamente mescolata con acqua e lievito e lasciata a fermentare in una botte di legno.
Trasferita in vasi di terracotta o contenitori di legno, è servita fredda e addolcita con zucchero o miele per chi lo desidera. Le proporzioni dei diversi ingredienti variano da produttore a produttore: per questo motivo la braga può assumere diversi aromi e cambiare leggermente colore.
Tradizione plurisecolare che avrebbe portato, nel 1873, alla fondazione del primo birrificio moldavo che, fino a pochi decenni fa, sarebbe stato l’unico presente nel Paese: si tratta del Vitanta aperto da un imprenditore locale di origini tedesche e oggi conosciuto come ‘Efes Vitanta Moldova’ facendo parte, dal 2003, del gruppo turco Efes beverages.
Con una capacità produttiva annua di 500mila ettolitri, trova nella lager ‘Chisinau aurie originala’ la sua referenza di punta: birra con una gradazione alcolica del 5% che si presenta di color giallo dorato e mette in risalto aromi di luppolo floreale, mais, biscotto e pane bianco.
Vitanta che tutt’ora è il più importante produttore del Paese con il 70% circa delle quote di mercato: fetta che lentamente si sta riducendo grazie alla continua nascita di piccoli birrifici; un fenomeno supportato da una mutata consapevolezza dei consumatori locali sempre più abili nel riconoscere ed apprezzare i prodotti di qualità preferendoli a quelli industriali.
Fra le giovani realtà che si stanno distinguendo nel panorama brassicolo moldavo, citiamo il Litra Brewing company apprezzato soprattutto (secondo i punteggi riportati sul portale ‘Rate beer) per la sua ipa dal complesso profilo aromatico, con note di erbe, barbabietola, frutti tropicali e agrumi.
Una menzione anche per il Sunstone Alehouse che trova nella porter black prince la sua referenza di maggior successo:si tratta di una birra ovviamente scura con una gradazione alcolica dell’8%: presenta un intenso aroma di prugne affumicate e di cioccolato fondente.
Troviamo poi il Labrewtory (il cui motto è un vero e proprio slogan della ‘craft beer revolution: ‘pensa locale, bevi locale, supporta i locali’) ed il Lumen craft: questi sono solo alcuni dei piccoli birrifici che si stanno ritagliando degli spazi sul mercato moldavo grazie agli investimenti di diversi giovani imprenditori e alla passione ed abilità dei mastri birrai nel creare birre originali, utilizzando anche materie prime locali, e nel rivisitare, dandogli una nuova veste, i grandi classici stili europei delle diverse tradizioni.