Sono 38 i vini più piacevoli del 2021 che hanno totalizzato una valutazione di 99 punti su 100 all’assaggio di Luca Maroni, noto critico enologico.
Luca Maroni è appena uscito con l’Annuario dei migliori vini italiani 2021, un libro che adotta un metro di giudizio semplice e universale: “la qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore”.
In grande crescita la qualità della produzione italiana in questi ultimi anni secondo l’esperto che, con il suo consueto stile particolare tra il poetico e l’aulico, nella prefazione si esprime così: “Ho inspirato profumi di integrità olfattiva ed ossidativa mirabili, che sarebbe stato un sogno ipotizzare qualche anno addietro”.
Quello che è cambiato negli ultimi anni, secondo Maroni, è la maggior cura e il maggior amore che viene dedicato alle vigne, e l’attenzione del produttore non più concentrata sulla sola quantità prodotta, ma sempre più verso il rispetto della coltivazione e la valorizzazione degli aromi che naturalmente ciascun vitigno porta con sé.
Le tecniche agronomiche si adeguano dunque a quanto coltivato, alla conservazione e alla valorizzazione degli aromi naturali, così come le tecniche di vinificazione.
Questo è uno dei segreti della crescita della qualità dei profumi dei nostri vini secondo l’esperto. Nei 38 vini premiati con 99 punti su 100 spiccano in particolare i rossi, 32, contro i 5 bianchi e 1 solo vino dolce. In seconda fascia, hanno totalizzato un punteggio compreso tra 96 e 98 punti percentuali 711 rossi, 182 bianchi, 54 rosati e 24 vini dolci.
Per la fascia di altissima qualità, tra le regioni domina la Toscana seguita dalla Puglia e dall’Abruzzo, quindi Emilia Romagna e Marche.
Vere e proprie pennellate di poesia enologica quelle descrivono le caratteristiche dei vini, in particolare i pluripremiati rossi “Alcuni rossi lasciano veramente da pensare, con la loro porosa concentrazione, la dirompente potenza della loro alcolica emissione ormai a livelli di fittezza assoluta. E il bello è che il loro alcol non si avverte, ammantato e vestito com’è da polposità e glicerinosità sontuose dell’uva. La morbidezza non è più chimera, nonostante il loro fondente e poderoso, nero tannino, ogni deglutizione vede la voce morbida del gusto in grado di controbilanciare e compenetrare in frutto la sua potenza tannica estrema, e con l’acidità, che reca fragranza alla sua sì morbida massa gustativa”.