Il Connaught di Londra del bartender italiano Agostino Perrone è stato incoronato miglior bar del mondo per il secondo anno consecutivo. Ve ne abbiamo parlato. Ancora una volta, quindi, il re del bere miscelato è un italiano residente a Londra.
La notizia ci dà il pretesto per parlare della capitale inglese, ovviamente in chiave mixology. E lo facciamo con Dom Costa. Premessa: per un bartender un’esperienza a Londra è consigliabile sia per l’apprendimento della lingua che per l’opportunità di arricchire il proprio curriculum vitae. Ma viverci a lungo è ben altra cosa. Meglio pensarci con calma. E tenere presente che…
Londra è una città che divide. E senza mezze misure. C’è chi la ama e chi la detesta.
In genere, i primi godono di una certa disponibilità di spesa. Abbastanza, almeno, da permettersi di affittare a cifre strabilianti un minuscolo appartamento da soli, magari pure in un quartiere in zona 3 (!).
Gli altri, ovvero la maggioranza, sanno bene che la capitale dell’Inghilterra è sinonimo di case anguste condivise con oltre tre sconosciuti, moquette ovunque, bagni improponibili, distanze da megalopoli e abitudini di vita molto diverse dalle nostre.
ITALIANS MAKE BIG LONDON
“Londra si è accreditata come prima capitale del bere miscelato europeo soprattutto grazie a Dick Bradsell, il primo che propose drink realizzati con materie prime fresche e preparazioni home made”, ricorda Dom Costa. “Detto questo, anche noi italiani abbiamo contribuito a dare lustro alla scena della mixology londinese”, aggiunge.
Dick Bradsell: l’uomo della II Golden Age londinese
Dick iniziò a lavorare dietro al bancone a 19 anni con lo zio in un circolo per gentiluomini frequentato da membri a riposo dell’Esercito della Marina. Poi, dopo la metà degli anni ’70, diventò runner e in seguito barman al Zanzibar Club, locale di tendenza per soli soci a Covent Garden. La svolta, nel 1987: approdò al Fred’s Club, bar su due piani di ritrovo prima di andare in disco. Qui Dick Bradsell ebbe per la prima volta la libertà di creare cocktail originali e innovativi, come l’Espresso Martini (allora chiamato Vodka Martini). O come il Bramble. (Non ti ricordi la sua storia? Allora clicca qui).
Senza scordare il Russian Spring Punch, cocktail ufficiale IBA, che insieme proprio al Bramble fa parte dei New Era Drinks.