Si è appena concluso il Roma Bar Show, l’evento italiano del mondo del beverage e della mixology, giunto alla terza edizione.
Anche questa tappa ha registrato grandi numeri e visto tanti professionisti importanti, per cui vi proponiamo un riassunto delle due giornate di Roma Bar Show 2023.
Ecco le somme che abbiamo tirato per voi lettori:
- oltre 14.000 ingressi
- 220 aziende partecipanti
- 100 ospiti internazionali
- oltre 2.000 brand
- 20 appuntamenti tasting room
Per non parlare dei cocktail miscelati e delle sinergie stabilite tra barman, influencer, buyer, importatori, distributori e brand ambassador.
“Il Roma Bar Show – commenta Andrea Fofi, co-founder del progetto – ha saputo riunire per primo l’intera Industry rendendo I’Italia protagonista al pari dei già consolidati eventi internazionali di settore, con numerosi eventi e ospiti provenienti da tutto il mondo.
E tutto questo è stato fatto in appena tre edizioni. Puntiamo in alto, lavoriamo in grande perché si possa presto parlare di una vera e propria comunità che avvicini il settore all’appassionato. Ed è per questo che continueremo a migliorarci con l’obiettivo di soddisfare sempre di più le esigenze delle aziende e del pubblico”.
Quattro le aree tematiche: Mexican Village sul roof top con un mix di mexican spirits, dalla tequila al mezcal ma anche racilia, bacanora, sotol, whiskey e rum messicani e tanti sciroppi di agave.
Non c’era che l’imbarazzo della scelta tra i distillati, i “wild spirits” del Centro e Sud America come il biche, il pisco, il cingani e la cachaca. A tema anche lo street food sulla piazzetta con tanto di performance musicali e d’artigianato.
Iconica anche la Terrazza Martini con una drink list speciale fatta di grandi classici e signature miscelati da Federico Volpe. Le masterclass tutte incentrate sulla star di questa edizione, il Maestro 36, un vermouth invecchiato in edizione limitata.
Piazza Italia con il made in Italy liquoristico di antica tradizione, frutto di ricette complesse e originali e il meglio della distillazione.
La Coffee House invece, ha visto il caffè protagonista della miscelazione ma anche un focus su tutta la filiera e la sua tracciabilità.
L’area Food Village, quasi propedeutica alla miglior fruizione dell’evento, era concentrata all’esterno, in entrata, con tanti food truck e il più tipico street food che non aspetta altro che il pairing.
Rispetto al food merita una menzione speciale la postazione di CA RI CO-Milano, Casual Risto Cocktail, un vero e proprio CULT per il casual dining and drinking, tanto più che in postazione presso Campari c’era Chef Leonardo D’Ingeo, creatività e innovazione da maestro e in loop una tartare di scottona e rotolini di salmone.
Tantissimi i nomi di spicco che nella due giorni hanno affrontato temi d’attualità nell’hospitality e nuove frontiere della miscelazione: da Julie Reiner, mixologist e bar owner conosciuta per una miscelazione molto innovativa in USA, nonché giudice della serie Netflix “Drink Masters”; Shingo Gokan, mixologist e bar owner giapponese di otto bar diversi in Oriente. I ragazzi del Maybe Sammy di Sidney premiati come “Best International Bar Team Award”.
E ancora, Giacomo Giannotti e Margarita Sader del Paradiso di Barcellona “Best Bar Award 2022” accompagnati da Martin Hudak e Stefano Catino che hanno parlato di cosa occorre per diventare il miglior bar al mondo mentre Monica Berg, Alex Frezza e Lydia Soedadi hanno tenuto “Lessons of a Bar owner”.
E a proposito di grandi nomi, la Roma Bar Show Academy ha visto sul palco anche Marc Alvarez, storico bar manager dei locali dei fratelli Adria, così come è sua l’apertura del Sips (Essentia) di Barcellona, ai vertici della 50 Best Bar.
Tra gli stand segnaliamo quello di Montenegro con Luca Zerbini, bartender di Porto Fluviale Roma, o quello di Pallini, la distilleria romana dove abbiamo trovato Roberta Martini una delle fondatrici di ShakHer, un format tutto al femminile nato dalla sinergia di un gruppo di bartender, che ha proposto una drink list per riflettere insieme su parità di genere sempre con un occhio attento alla sostenibilità.
Da Pallini anche la fortissima squadra del Banana Republic di Roma.
Premio al drink più centrato degustato, l’Improved Aviation, presso la magnifica Campari Academy firmato Jerry Thomas.
Da non perdere anche il Camatti Surf a base di Amaro Camatti miscelato dall’Ambassador Giorgio Pocorobba ell’area di 1492 Coloniale Group.
Mentre tra i soft drink il Cep’s, estratti di scorze di cedro e peperoncino di Calabria da bere con ghiaccio, limone, chiodi di garofano o miscelare con Tequila, Vodka, Rum in uno dei cocktail dell’estate super fresco da bere on the beach.
In un programma denso di masterclass, seminari, talk, guest, anche la finale della prima edizione di Roma Bar Show Awards, la summa dell’eccellenza italiana nell’hospitality e miscelazione con i bartender più talentuosi e la finale italiana dei World Class.
E in un evento che ha tenuto lo sguardo aperto su Paesi lontani, è la Campania ad essersi imposta con Vincenzo Pagliara di Laboratorio Folkloristico a Pomigliano d’Arco come miglior bartender italiano, mentre all’Antiquario di Napoli è andato il riconoscimento come miglior cocktail bar d’Italia.