Le feste e i brindisi natalizi, unitamente alle preoccupazioni Covid hanno fatto passare un po’ in sordina la scomparsa di un grande personaggio dell’enologia italiana: Franco Ziliani creatore, insieme a Guido Berlucchi, delle cantine Berlucchi di Borgonato.

Proprio nel 2021 si è celebrato il sessantesimo anniversario della prima bottiglia di Franciacorta da lui creata. La storia racconta come nel 1955 il giovane enologo fu chiamato dal Conte Guido Berlucchi per risolvere i problemi del suo vino, prodotto nella tenuta di famiglia, e l’enologo propose allora l’idea di spumantizzare, alla maniera francese, quei vini che non si riuscivano a valorizzare in altra maniera.

Il sogno della sua vita era d’altra parte quello di creare spumanti italiani di qualità che potessero rivaleggiare con quelli d’oltralpe. Sul sito della cantina è riportata la narrazione firmata dallo stesso Ziliani di come andò quell’incontro che gli cambiò la vita: “Il maggiordomo mi scortò nel salotto di Palazzo Lana Berlucchi. Le note di Georgia on my mind vibravano nell’aria: Guido Berlucchi era al pianoforte. Il conte richiuse il piano, mi salutò con calore e iniziò a interrogare me, giovane enologo, sugli accorgimenti per migliorare quel suo vino bianco poco stabile. Risposi senza esitazione alle sue domande, e nel salutarlo osai: e se facessimo anche uno spumante alla maniera dei francesi?”.

E così nel 1961 nacquero le prime 3300 bottiglie di Pinot di Franciacorta e si gettarono le basi per il Franciacorta docg prodotto nel territorio enologico delle colline che circondano il lago d’Iseo. Fu un po’ il primo passo della conquista del mercato degli spumanti italiani, e l’inizio della fine dello strapotere francese.

Ziliani per questo e per altro era considerato anche un po’ uno dei padri fondatori dell’enologia italiana. Suona come una sorta di premio alla carriera il fatto che la cantina Berlucchi (ora guidata dai figli Arturo Cristina e Paolo) abbia ottenuto, proprio nel 2022, il titolo di cantina dell’anno assegnato dal Gambero Rosso.