Per brindare alle vittorie delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 si stapperà del Prosecco. L’accordo è stato raggiunto nei giorni scorsi (e presentato in un evento privato svoltosi il 25 luglio) e premia il vino italiano che negli ultimi anni ha saputo imporsi come denominazione enologica italiana più venduta nel mondo.
Per i produttori si tratta di una scelta naturale: “Considerata la portata internazionale dei Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026 ed essendo il Prosecco Doc la Denominazione enologica Italiana più bevuta al mondo – ha detto il Direttore generale del Consorzio di tutela Luca Giavi – non potevamo non essere l’Official sparkling wine sponsor di questo grande evento che ci auguriamo possa rappresentare un’occasione per rendere ancor più evidente il legame tra il Prosecco e il territorio di produzione, vera ragione del successo internazionale delle nostre produzioni”.
E il Presidente del Consorzio Prosecco Doc Stefano Zanette ha aggiunto: “È un grande piacere per noi affiancare il Comitato organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 in questa fantastica quanto ambiziosa avventura. Da tempo il Prosecco investe importanti risorse a favore del mondo dello sport e della cultura”.
Un altro punto che mette in sintonia le due realtà è l’attenzione per l’ambiente, che il movimento Olimpico condivide con il consorzio del Prosecco che raccoglie 12.000 aziende divise in nove province italiane nelle due regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Produttrici di un vino che ad oggi viene esportato in 195 paesi del mondo.
L’amministratore delegato di Milano Cortina 2026 Andrea Varnier ha poi spiegato che l’impegno nell’organizzazione dei Giochi del 2026 è anche quello di valorizzare le eccellenze italiane e dell’immagine dell’Italia nel mondo. “L’accordo di partnership con il Consorzio di tutela del Prosecco Doc si colloca all’interno di un percorso che permetterà al più grande evento sportivo, che vuole rappresentare il vero spirito italiano, di lasciare al Paese benefici a lungo termine” ha concluso Vernier.
