HomeIntervisteVuoi fare il bartender? No grazie, voglio una vita normale

Vuoi fare il bartender? No grazie, voglio una vita normale

“Molti bartender in questi mesi si sono resi conto che la vita è un’altra cosa rispetto a quello che eravamo abituati a considerare normale”. Chi parla ė Erik Viola, ex bar manager del Pinch di Milano che ha deciso di lasciare il bancone e diventare rappresentante per un distributore specializzato in prodotti beverage.

vita “Calcolate le ore che dedichiamo al nostro lavoro, gli orari balordi, le ferie sempre fuori stagione e soprattutto quando il partner e i figli spesso sono al lavoro … beh, mediamente siamo tutti pagati poco rispetto a quello che facciamo. Anche per questo tanti di noi in questo periodo hanno deciso di cambiare strada”, aggiunge Erik Viola. Che poi ammette: “La verità? Non mi sono minimamente pentito della mia scelta di vita”.

Come dicevamo, non è l’unico.
Prima il lockdown forzato, assoluto e paralizzante che ha coinvolto tutta Italia a marzo e aprile 2020.
Poi il coprifuoco alle 22 a partire da ottobre 2020.
In mezzo, i ritardi nel ricevere la cassa integrazione. L’inesistente aiuto per tutti i liberi professionisti del mondo della ospitalità. La mancanza di ristori per le nuove attività. Ma non basta.

Whisky For Breakfast Daniele Cancellara
Daniele Cancellara

“A tutto ciò si aggiunge un’altra anomalia, che allontana i giovani dal nostro mestiere. Prima del Covid in Italia lavorare nel mondo della ospitalità significava avere la certezza di portarsi a casa sempre qualche serata/ giornata, anche solo saltuariamente. Insomma, era un mestiere che garantiva una certezza. Le restrizioni che abbiamo subito in questi 14 mesi non solo hanno snaturato il nostro lavoro, ma ci hanno reso pure molto precari”, osserva Daniele Cancellara bar manager del Rasputin di Firenze.

 

Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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