HomeCuriositàMai Tai, Tommy's Margarita, Hanky Panky: perché si chiamano così? La storia

Mai Tai, Tommy’s Margarita, Hanky Panky: perché si chiamano così? La storia

Dietro ai nomi dei cocktail, anche di quelli più famosi e richiesti nei bar di tutto il mondo, si celano spesso storie curiose e insospettabili.

Ti sei mai chiesto, ad esempio, perché il Mai Tai, il Tommy’s Margarita o l’Hanky Panky si chiamano così? Te lo sveliamo di seguito.

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Trader Vic

Mai Tai

Fra i drink simbolo della miscelazione tiki, è stato creato nell’agosto del 1944 dal mitico Trader Vic nel suo ristorante di Oakland, in California. Il nome deriva da “maita’i“, parola tahitiana che significa più o meno “eccezionale”.

Così lo stesso Trader Vic (al secolo Victor Bergeron) raccontò l’origine del Mai Tai e del suo nome: “Ero al bar del mio ristorante di Oakland. Presi una bottiglia di rum invecchiato 17 anni. Era il giamaicano J. Wray Nephew, sorprendentemente dorato nel colore, di medio corpo ma dal sapore ricco e pungente tipico delle miscele giamaicane. Il sapore di questo ottimo rum non doveva essere sopraffatto da pesanti aggiunte di succhi di frutta e aromi. Presi un lime fresco, aggiunsi un po’ di orange curacao dall’Olanda, un dash di sciroppo Rock Candy e una cucchiaiata di orzata francese, per il suo sottile sapore di mandorla. Una generosa quantità di ghiaccio tritato e una vigorosa shakerata a mano produssero il matrimonio che stavo cercando. La buccia di mezzo lime diede il colore… Vi aggiunsi un ramo di menta fresca e ne servii due a Ham e Carrie Guild, amici di Tahiti, che erano lì quella notte. Carrie ne fece un sorso e disse: ‘Maita’i, roa ae’. In tahitiano significa ‘Fuori dal mondo, il migliore’. Bene, questo è tutto. Chiamai il drink Mai Tai”.

Julio Bermejo e il Tommy’s Margarita

Tommy’s Margarita

Se il Margarita è il cocktail a base di tequila più diffuso al mondo, il Tommy’s Margarita è sicuramente una delle sue varianti più popolari. Tanto da avere conquistato un posto fra i drink “ufficiali” Iba dal 2011.

Questo cocktail deve il suo nome al locale in cui fu creato, il Tommy’s Restaurant di San Francisco, vero e proprio “tempio” per tutti gli appassionati di tequila: è famoso negli Stati Uniti per proporre la più vasta collezione del distillato messicano. Proprio qui, attorno al 1990, il barman Julio Bermejo (figlio dei proprietari del locale, Tommy ed Elmy Bermejo) elaborò infatti la ricetta del Tommy’s Margarita, sostituendo il triple sec con lo sciroppo di agave.

Oggi, tra l’altro, Julio Bermejo è ambasciatore del tequila nel mondo, nominato dalla Cámara Nacional de la Industria Tequilera e dal governo dello Stato messicano di Jalisco.

Ada Coleman

Hanky Panky

Un cocktail che detiene un primato importante: è il primo – di cui si abbia notizia – a essere stato inventato da una barlady. Fu infatti Ada “Coley” Coleman, prima donna rimasta nella storia per la notorietà acquisita dietro a un bancone, a creare l’Hanky Panky nel 1903 allo storico Hotel Savoy di Londra, dove lavorò fino al 1926 conquistando peraltro (anche in questo caso per prima) la qualifica di Head Bartender.

Il nome del drink (espressione inglese che significa “ingannevole”, “truffaldino”) si deve a sir Charles Hawtrey, all’epoca attore famoso e frequentatore dell’hotel, nonché grande appassionato di cocktail. In un’intervista a The People, nel 1925, la stessa Coleman spiegò la genesi dell’Hanky Panky: “Il compianto Charles Hawtrey era uno dei migliori giudici di cocktail che abbia mai conosciuto. Anni fa, dopo il lavoro, aveva l’abitudine di venire al bar a bere qualcosa. Con lui passavo ore a sperimentare miscele finché non riuscivo a realizzare un nuovo drink. Una sera gli proposi di provare una mia nuova creazione. La bevve e alla fine esclamò: ‘Per dio, questo è un Hanky Panky, un vero imbroglio!'”.

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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