HomeCuriositàBloody Mary: ti ricordi le tre più famose leggende sul nome?

Bloody Mary: ti ricordi le tre più famose leggende sul nome?

Chiariamolo: l’origine del nome Bloody Mary è avvolta nel mistero. Il drink si chiamerà così per ricordare la regina Maria Tudor I, detta la sanguinaria? O, magari, il nome è un omaggio al presunto fantasma della ragazza sepolta viva che tormenterebbe tutt’oggi gli ospiti dei campeggi americani? Non è tutto: forse invece potrebbe riferirsi a una cameriera di Chicago?

Il nome 

L’ipotesi più accreditata, ma non fondata su fonti certe, è che sia un riferimento alla Regina d’Inghilterra Maria Tudor I. Una regnante tanto determinata a diffondere il cattolicesimo da chiedere la morte di un numero cospicuo di protestanti e guadagnarsi -così- l’epiteto di Maria la sanguinaria.
Bloody Mary C’è poi una leggenda horror style che narra di una ragazza di nome Mary che, dopo essere stata sepolta viva per errore, lanciò una maledizione. Chiunque in campeggio nomini per tre volte davanti allo specchio il nome Bloody Mary dovrebbe ritrovarsi davanti il suo crudele fantasma. Sarebbe un incontro poco piacevole, a giudicare da come viene descritto il personaggio nel film Urban legend 3.
BLOODY MARY Non basta. C’è chi crede invece che il nome sia invece da associare a una cameriera di nome Mary, che ai tempi lavorava in un bar di Chicago chiamato Bucket of Blood e che era chiamata dai clienti proprio Bloody Mary.
Quanto al drink, pare sia stato creato da Fernand Petiot a Parigi intorno al 1920. Va detto però che all’inizio era a base solo di vodka e succo di pomodoro. La versione del Bloody Mary attuale risalirebbe a circa 13 anni dopo.
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Bicchiere
Tumbler alto
Ingredienti

35 ml di Jameson Original
5 ml di sherry secco
150 ml di succo di pomodoro
2 dash di salsa Worcestershire
½ cucchiaino di sale di sedano
1 macinata di pepe nero
2 dash di tabasco
½ cucchiaino di crema di rafano
½ cucchiaino di zucchero
Garnish
Sedano, pomodoro e un gamberetto come guarnizione
Preparazione
Miscelare in un frullatore a immersion 35 ml Jameson Original, 5 ml di sherry secco, 150 ml di succo di pomodoro, 2 dash di salsa Worcestershire, ½ cucchiaino di sale di sedano, 1 macinata di pepe nero, 2 dash di tabasco, ½ cucchiaino di crema di rafano, ½ cucchiaino di zucchero in un bricco o in una caraffa. Guarnire con un gambo di sedano, un gamberetto cotto e un pomodorino.

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Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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